(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
SANT’ILARIO DELLO JONIO- Nulla di fatto. A distanza di una settimana, slitta ancora una volta il consiglio comunale di Sant’Ilario dello Jonio, convocato nel tardo pomeriggio di martedì, avente per oggetto la «Presa d’atto. Incandidabilità del sindaco».
L’assise consiliare è stata nuovamente sciolta a causa dell’assenza per (malattia) del segretario comunale Monica Grillea prolungata fino al 1° gennaio. Nonostante tutto però, il clima è diventato incadescente dopo che alcuni consiglieri si sono ribellati alla proposta del presidente del consiglio comunale, Immacolata Policheni, di determinarsi su una questione rilevante, quale l’incandidabilità del primo cittadino Pasquale Brizzi, confermata (come si ricorderà) dalla Corte di Cassazione con sentenza del 27 luglio del corrente anno, in relazione a tutte le elezioni (Regione, Provincia, Comune, Circoscrizioni) indette per la prima tornata successiva allo scioglimento.
In apertura dei lavori, il presidente Policheni ha ritenuto opportuno soffermarsi sulla recente vicenda che ha interessato 11 impiegati pubblici dell’ente ai quali i militari della Compagnia Carabinieri di Locri hanno eseguito 11 ordinanze di applicazione di misura cautelare personale, emesse al termine di un’attività investigativa dei militari della Stazione Carabinieri di Sant’Ilario dello Jonio, coordinata dalla Procura della Repubblica di Locri, in tema di contrasto al fenomeno dell’assenteismo.
«Mi corre l’obbligo-ha esordito Policheni– fare alcuni riflessioni sulla situazione delicata del nostro Comune. Ci troviamo in un momento di difficoltà operativa, perché dopo la sospensione di diversi dipendenti, tanti servizi sono rimasti scoperti, nonchè l’apertura di alcuni uffici la mattina. Dalla lettura degli atti, ho potuto rilevare che si è trattato di assenze molto ridotte che benissimo potevano e dovevano essere considerate ed eventualmente sanzionate (con procedimento disciplinare), all’interno dell’ente. Per questo-ha osservato-sarebbe stato sufficiente che ognuno avesse fatto il proprio lavoro con più solerzia. E’ più grave il danno che ha subito il Comune in termini di efficienza e funzionalità rispetto alle accuse mosse ai dipendenti».
Dunque, dopo le riflessioni sul blitz antiassenteismo e l’invito del presidente del consiglio comunale a discutere l’ordine del giorno, perché sollecitato il giorno prima dalla Prefettura, l’assemblea si ribella accusando Policheni di non essersi attenuta alle norme che disciplinano l’andamento di un consiglio comunale, ritenuto dai consiglieri nullo e illegittimo in assenza del segretario comunale abilitato a presiedere l’assise.
«Appena sono stata informata del prolungamento dell’assenza per malattia del segretario comunale-ha affermato il presidente del civico consesso- ho contattato l’agenzia dei segretari comunali per la sostituzione in tempo utile, per la seduta consiliare, e mi è stato puntualizzato che non c’erano motivi ostativi per la sostituzione del segretario ma che la richiesta doveva essere formulata dal sindaco o dal suo vice. Pertanto, ho inviato precisa missiva indirizzata al sindaco e per conoscenza al suo vice e alla Prefettura».
Ma lo scontro diventa più duro, quando ad intervenire è il sindaco Pasquale Brizzi: «A lei presidente-ha detto il primo cittadino-sfuggono le regole e le leggi. Come fa a fare un consiglio senza un segretario comunale? Deve essere la prima persona a rispettare la normativa. Si vergogni».
Quando tre consiglieri abbandonano la sala consiliare, venendo così meno il numero legale, sarà il vicesindaco Giuseppe Monteleone a redarre “per cortesia istituzionale” il verbale, ritenuto dalla maggioranza un atto illecito.
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