DI SEGUITO LA NOTA UFFICIALE DELLA QUESTIRA DI REGGIO CALABRIA
Al culmine di incessanti ed articolate indagine, supportate da presidi tecnologici, condotte dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato P.S. Siderno, con il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia reggina, alle 18.15 di ieri ora locale (ore 00.15 ora italiana), è stato localizzato e catturato in territorio della Repubblica Dominicana, il latitante di ‘ndrangheta PIGNATELLI Nicola, di 43 anni, ricercato dal 03.05.2011 ed inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi stilato dal Ministero dell’Interno (ex elenco dei “100”), in quanto elemento di spicco della cosca AQUINO-MAZZAFERRO di Marina di Gioiosa Jonica (RC).
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La sua localizzazione è avvenuta a seguito di complesse indagini, svolte dagli Uffici investigativi sopra indicati, i cui operatori erano presenti sul posto al momento dell’arresto, unitamente a quelli del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia che ha assicurato i collegamenti con la Polizia dominicana.
Il PIGNATELLI è destinatario di un provvedimento restrittivo emesso dall’Autorità Giudiziaria di Reggio Calabria, nell’ambito dell’Operazione denominata “Circolo Formato”, che vede tra gli imputati numerosi personaggi di Marina di Gioiosa Jonica (RC), gravemente indiziati di far parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso facente capo alle famiglie di ‘ndrangheta dei MAZZAFERRO e degli AQUINO, operanti nel comprensorio Jonico della Provincia di Reggio Calabria ed altrove.
All’epoca, le attività investigative avevano consentito di disarticolare il menzionato gruppo criminale, impegnato, tra l’inizio degli anni ’90 e il 2009, nel tentativo di condizionare la realtà imprenditoriale e politico-amministrativa di quell’area, influendo direttamente sugli assetti locali, al fine di favorire gli affari illeciti riconducibili alla cosca, coinvolta anche nell’elezione del Sindaco di Marina di Gioiosa Jonica. Avvalendosi di tali “coperture” la cosca “MAZZAFERRO” aveva condizionato importanti appalti pubblici dell’area, come quello relativo alle opere di ristrutturazione del lungomare cittadino, favorendo gli illeciti interessi di imprenditori “vicini” al sodalizio. Le indagini avevano permesso, altresì, di svelare strutture e modalità operative del gruppo criminale, documentando anche un summit durante il quale i vertici del clan procedevano al “battesimo” di ‘ndrangheta di 2 nuovi affiliati.
Per tale reato di associazione di stampo mafioso, in data 24.07.2013, il PIGNATELLI è stato condannato dal Tribunale di Locri alla pena detentiva di tredici anni e sei mesi di reclusione.
Lo stesso è colpito anche da altre due Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere emesse dall’Autorità Giudiziaria di Locri per violazione del T.U. sugli Stupefacenti.
Il catturato – per la sua caratura criminale – era inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi, poiché ritenuto elemento di vertice del potente clan MAZZAFERRO di Gioiosa Ionica (RC) e legato alle famiglie URSINO ed AQUINO della medesima area territoriale.
Al momento del rintraccio, il PIGNATELLI si trovava nella località balneare di Juan Dolio sulla costa ad est, a pochi chilometri dalla Capitale Santo Domingo.
L’operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di intervento teso a contrastare la ‘ndrangheta nelle sue proiezioni nazionali ed internazionali.
Il predetto, al termine delle formalità di rito, sarà estradato in Italia e condotto in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Italiana.