di Redazione
SIDERNO – Sara Parlongo e Antonio Caracciolo, un connubio artistico tutto locrideo che continua ad emozionare. Sara e Antonio, artista lei e attore lui, tra mostre e film trovano il tempo per mettere solide basi nel territorio reggino. Lo stanno facendo perché la biennale di Sara, dopo la tappa di Siderno Superiore, non aspetterà “Scilla 2015” per esporre al pubblico tele e vestiti.
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Alla Fiart di Granada Sara ha riscosso enorme successo tanto da maturare l’idea di una tappa 2014 itinerante. Il prossimo 31 Luglio è previsto un soggiorno in Lituania mentre ad Agosto si farà conoscere a Messina e dintorni. “Le richieste mi lusingano – commenta Sara – ma d’altronde l’arte è un farsi travolgere dalle emozioni e io ne ho tante da esprimere”. Non c’è opera che non parli di lei, della sua esperienza umana e professionale, dove tutto diventa viscerale e viene interiorizzato prima dalla sua sensibilità e successivamente dalle sue tele. Sara propone con successo anche i suoi abiti, i lavori paterni attorno al legno e le originali sedie ornamentali. Un’artista a tutto tondo insomma, che prende in considerazione l’idea di rimanere presente anche nella Locride ma con una personale, accompagnata dal gruppo GIAV che ha partecipato alla recente esperienza spagnola. Con lei il giovanissimo maestro Joey Gulloni, ancora al fianco di Sara quale esperto in un progetto scultoreo in realizzazione presso il Liceo Piria di Rosarno. Qui entra in gioco anche la figura dell’attore Antonio Caracciolo, reduce da “Un ragazzo d’oro”, il nuovo film di Pupi Avati con Sharone Stone e Riccardo Scamarcio. Caracciolo propone l’applaudita rivisitazione de “L’orso” di Anton Cechov, in chiave estremamente teatrale e con il gioco di abiti e movenze.