di Simona Ansani, reportage video e foto di Francesca Cusumano
ROCCELLA IONICA – L’ennesimo sbarco avvenuto questa mattina al Porto delle Grazie, con l’intervento della Guardia Costiera che ha permesso il trasbordo degli uomini, e il monitoraggio dell’imbarcazione della Guardia di Finanza, ha visto ancora una volta un numero elevato di migranti giunti in porto, circa 200 e con l’epilogo drammatico di un ragazzo che purtroppo è morto.
Diciannove anni, tanti sogni, forse, e un destino avverso. Probabilmente colto da un malore durante il viaggio in mare di questi cinque giorni di navigazione, per lui le coste della Calabria non sono state meta di un futuro migliore, ma terra di sepoltura.
Provati quelli di oggi, qualcuno colto da giramento di testa appena scesi dalla Motovedetta della Guardia Costiera, subito soccorsi dalla Croce Rossa e dai Medici Senza Frontiere, qualche altro aiutato ancora sulla CP dai compagni perché zoppicaca, e poi molti altri contenti di essere giunti sani e salvi.
Ieri invece, fra i 210 soccorsi in mare dalla Guardia Costiera e arrivati in porto, una sola donna, dallo sguardo sereno, disteso, perché i giorni in mare sono tanti, e il viaggio da sola in mezzo a oltre duecento uomini non sarà stato certamente facile.
Le storie di questi volti sono spesso simili, c’è chi scappa da una guerra, chi dalla povertà, chi vuole raggiungere i familiari che li aspettano in Italia, Germania, Francia, e poi c’è chi una volta nel paese scelto finisce per intraprendere una vita di delinquenza.
Ovviamente non tutti quelli che arrivano possono richiedere asilo politico, gli altri vengono rimpatriati, pur avendo pagato una cifra assurda, fino a sei mila euro per un viaggio disumano.
Ma allora perché rischiare così tanto? Perché scegliere la via del mare da clandestini, in mano agli scafisti, in balia delle onde, con il rischio morte dietro l’angolo? Perché non scegliere una via più sicura e legale? A chi fa comodo tutto questo? Perché non vengono davvero applicati in modo sicuro i corridoi umanitari?
Sappiamo con certezza che le domande non avranno una risposta semplice, perché dietro questi argomenti ci si nasconde con parole da incantatori di serpenti.