DI SEGUITO LA LETTERE DELLA LETTRICE ROSA MARRAPODI
Palizzi – Quando qualcuno della famiglia si afferma spiccando nella società, la bella figura non la fa solo l’interessato, ma tutto il parentado, diceva mia madre. Ora, se è vero, com’è vero, tale assunto, in conseguenza di ciò, se ad avere successo, dando tangibile prova delle proprie capacità, è una persona del nostro ambiente vissuto, a fare bella figura, in sostanza è tutto il paese. Questo preambolo per esprimere il mio compiacimento ed il mio orgoglio di cittadina di Bruzzano per la meritata, conquistata elezione a Sindaco di Palizzi di Walter Scerbo, nato e cresciuto appunto, nel mio paese.
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Un “bruzzanito” Sindaco di Palizzi, è quanto dire! Ciò significa che, nei confronti di Walter Scerbo è stato superato la strumentale quanto anacronistica “politica” del campanilismo e se, all’evidenza, così è, il merito va, senza alcun dubbio, ad un giovane educato, garbato e rispettoso della dignità personale di chiunque, che si è saputo amalgamare così compiutamente con il civile popolo di Palizzi, tanto da essere considerato”cosa propria” e tale da assurgere a rappresentante di tutta la comunità “palizzitana”. Conosco molto bene Walter Scerbo, di cui sono stata insegnante sia alle Scuole Elementari che alle superiori e non solo. L’ho visto, praticamente, crescere, maturare anno dopo anno, divenire soggetto sempre più consapevolmente impegnato in attività socio-politiche, coronate, oggi, da questa bella affermazione di mandato di primo cittadino di Palizzi, espressione di credito, di fiducia e di stima nei suoi confronti da parte dell’elettorato. L’impegno, la disponibilità a prescindere, la passione morale e civile, prima o poi, pagano sempre chi le esercita per dettato spirituale. Tante le qualità del mio caro amico Walter, tra di esse, mi sia consentito evidenziare una sola, la sensibilità d’animo e la devozione di figlio, proprio perché in campagna elettorale, contro di lui, i detrattori di professione – fanno parte del gioco della vita pure loro! – ne hanno dette di cotte e di crude, ferendo il suo nobile cuore. Da figlio devoto, ne sono diretta testimone, ha assistito il padre allettato, l’indimenticato Lorenzo, famoso cacciatore e balistico, attraverso una fase di lunga malattia, con tale dedizione e cure amorevoli non solo da eguagliare, ma da superare quelle di una qualunque figlia, quella sorella che Walter non ha mai avuto. Non è da meno, oggi, nei confronti dell’anziana madre ammalata. Chi onora i propri genitori, non può non onorare il proprio paese, di nascita o di elezione che sia; non può non impegnarsi per la crescita umana, sociale, culturale del territorio in cui vive ed opera, obiettivi, per il cui raggiungimento, Walter Scerbo si batterà sul campo con lo zelo di sempre. Ne sono convinta. Ad maiora, Walter!