DI SEGUITO IL DOCUMENTO APPROVATO ALL’UNANIMITA’ DAL CONSIGLIO COMUNALE DI GIOIOSA IONICA
Il Consiglio Comunale di Gioiosa Ionica
Premesso che
⎫il naufragio di un’imbarcazione carica di circa 500 profughi, accaduto nella notte tra il 2 e il 3 ottobre scorsi al largo delle coste di Lampedusa, rappresenta una delle più gravi tragedie mai accadute nel Mediterraneo negli ultimi decenni;
⎫secondo un bilancio ancora provvisorio, le vittime della tragedia sarebbero oltre 300. Tra i morti vi sono anche donne e bambini;
⎫la normativa in vigore nel nostro paese relativa all’immigrazione ha, secondo alcune testimonianze, impedito o quantomeno dissuaso alcuni pescherecci dall’avvicinarsi all’imbarcazione per dare soccorso ai naufraghi, probabilmente nel timore di essere perseguiti per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare;
⎫la Procura di Agrigento ha dichiarato che i profughi sopravvissuti alla tragedia potrebbero essere perseguiti per il reato di immigrazione irregolare, introdotto nel 2009 dal cosiddetto “Pacchetto Sicurezza”. Con una tragica ironia, mentre ai morti verrà conferita la cittadinanza onoraria, i sopravvissuti potrebbero essere perseguiti come autori di reato.
Considerato che
⎫sono molte ed autorevoli le voci, sia nazionali che internazionali, che in questi giorni sostengono con forza che il naufragio non è dovuto tanto a una tragica fatalità, quanto alle politiche perseguite dal nostro paese in materia di controllo delle frontiere e di soccorso in mare; tali politiche hanno privilegiato le esigenze di contenimento dei flussi migratori, a scapito dei diritti umani e della sicurezza dei profughi;
⎫denunciare e perseguire i pescatori che si adoperano per salvare le vite dei naufraghi significa criminalizzare comportamenti che rappresentano invece un vero e proprio codice etico e una legge non scritta delle genti di mare, oltre che un supporto prezioso nelle operazioni di soccorso;
⎫come ha dichiarato autorevolmente la Presidente della Camera dei Deputati on. Laura Boldrini nel corso della sua visita a Lampedusa, gli sbarchi nelle coste meridionali del nostro paese non coinvolgono più i tradizionali “migranti economici”. Ad arrivare in Italia via mare sono veri e propri profughi e rifugiati, persone che fuggono da conflitti, guerre e persecuzioni: secondo le normative internazionali ed europee, il nostro paese ha l’obbligo di trarre in salvo queste persone, nonché di garantire loro una degna accoglienza e uno status giuridico che consenta la permanenza sul territorio;
⎫secondo la normativa vigente (legge 189/02, art. 32, modifiche all’art. 1-sexies della legge 39/90), l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati è affidata agli enti locali, nell’ambito del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR). I Comuni hanno dunque un ruolo di primo piano nell’accoglienza dei profughi;
⎫per chi fugge da guerre e persecuzioni è spesso impossibile raggiungere il nostro paese con mezzi legali e ordinari; ancora più complicato e impraticabile è l’ottenimento di un regolare visto di ingresso, il cui rilascio è soggetto alle leggi in materia di immigrazione e non alle norme sulla protezione internazionale;
⎫profughi e sfollati che intendano rifugiarsi nel nostro paese debbono perciò imbarcarsi con mezzi di fortuna, e attraversare il Mediterraneo rischiando la propria vita;
⎫la normativa in materia di protezione internazionale prevede che le domande di asilo si possano presentare unicamente alla polizia di frontiera o alla Questura (decreto legislativo 25/2008, art. 3 comma 2); ciò significa che i profughi possono chiedere asilo solo dopo il loro arrivo in Italia;
⎫di fronte all’aggravarsi della crisi siriana, alle crescenti turbolenze dell’area mediorientale, e alla tragedia di Lampedusa, si invoca da più parti l’istituzione di un corridoio umanitario, cioè di un sistema che consenta l’ingresso regolare in Europa a quanti fuggono da guerre e persecuzioni, prevedendo la possibilità di richiedere protezione alle ambasciate e ai consolati dei paesi UE.
Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio Comunale di Gioiosa Ionica impegna il Sindaco e la Giunta a richiedere al Parlamento e al Governo italiano:
⎫una immediata revisione delle norme in materia di contrasto all’immigrazione irregolare, in modo che siano garantite la salvaguardia e la sicurezza di profughi, richiedenti asilo, rifugiati e in generale di tutti e tutte coloro che affrontano i pericolosi viaggi nel Mediterraneo;
⎫l’abolizione del reato di ingresso e soggiorno illegale di cui all’art. 10 bis del Testo Unico Immigrazione (decreto legislativo 286/98 e successive modifiche), rivelatosi lesivo dei diritti umani, nonché del tutto fallimentare e inadeguato;
⎫la modifica delle norme in materia di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, in modo che sia salvaguardata ogni iniziativa di soccorso in mare e di assistenza umanitaria;
⎫L’istituzione di un corridoio umanitario che consenta ai profughi, agli sfollati, alle vittime di guerre e persecuzioni, di chiedere protezione al nostro paese anche per il tramite della rete diplomatica e consolare italiana, e di poter arrivare sul territorio nazionale legalmente e in piena sicurezza;
⎫la previsione di speciali misure di protezione umanitaria per i profughi della guerra civile siriana, e più in generale dei conflitti che interessano l’area sud-mediterranea, anche prevedendo il rilascio di permessi di soggiorno per motivi umanitari (come previsto dall’art. 20 del Testo Unico Immigrazione, e come già accaduto con la crisi tunisina del 2011);
Impegna inoltre il Sindaco e la Giunta:
⎫ad aderire all’appello nazionale «per l’apertura di un canale umanitario fino all’Europa per il diritto d’asilo europeo» promosso dal progetto “Melting Pot Europa” (www.meltingpot.com).
⎫a programmare progetti ed iniziative che possano rafforzare la rete di accoglienza destinata a profughi, richiedenti asilo e rifugiati, anche tramite l’accesso ai finanziamenti destinati dal Governo al potenziamento della rete SPRAR.