L’associazione “22 ottobre” guarda con estrema preoccupazione al devastante attacco contro la democrazia e le garanzie costituzionali in atto in Calabria. Si colloca “senza se e senza ma” a fianco dei sindaci e dei Paesi colpiti da una legge illiberale e liberticida che ha procurato tanti danni nei luoghi in cui ha trovato applicazione.
Sostituire 5 consigli comunali democraticamente eletti con funzionari di prefettura costituisce oggettivamente – e al di là delle competenze dei singoli commissari – un atto grave. Il fatto poi che gli scioglimenti avvengano soprattutto in Calabria, e in particolare nella Locride, dipende dal fatto che – col passare degli anni – si è introdotto il concetto di “territori pericolosi” riferito alle zone particolarmente oppresse dalla ‘ndrangheta e da uno “Stato” ingiusto e “separato” dai comuni cittadini.
La storia di questi anni dimostra che non è questa la strada per sconfiggere la ‘ndrangheta perché dopo ogni scioglimento si creano le condizioni per quello successivo. Inoltre, dopo ogni gestione commissariale i paesi risultano più scoraggiati e rassegnati che in precedenza.
Si punta a una repressione irrazionale per nascondere l’assenza di una qualsiasi strategia tesa a dare risposte ai problemi della Calabria. Iniziando dalla lotta all’esclusione sociale e all’emarginazione, alla tutela della pari dignità della persona umana.
Non è sufficiente esprimere la solidarietà ai sindaci e ai paesi colpiti.
Il problema è politico ed è su questo terreno che bisogna dare una risposta adeguata.Occorre che tutti i cittadini sappiano ciò che resta del tessuto democratico, e che quanti si sentono legati alla Costituzione siano consapevoli della partita che si sta giocando.
Occorre mettere da parte ogni viltà. In gioco ci sono i destini della Calabria, della democrazia e della libertà dei singoli cittadini. La repressione irrazionale scoraggia i cittadini più motivati, disinteressati e consapevoli dalla partecipazione alla vita politica, aprendo la strada ad avventurieri e collusi di ogni risma.
Nella Locride si svolge la partita più delicata. Non è normale che nel Comune più grande del comprensorio – Siderno – operi, per la seconda volta in pochi anni, una commissione di accesso e, ancora meno, il fatto che si sciolga il consiglio comunale di Marina di Gioiosa da poco uscito da un precedente commissariamento.
Solidarietà al sindaco Vestito e all’intera comunità di Marina. Lo abbiamo già fatto durante il precedente scioglimento nonostante fossero in carcere (da innocenti) gli amministratori di allora. Lo ribadiamo oggi.
Non siamo canne al vento, ma in tutti questi anni, al di là delle persone coinvolte, siamo stati sempre sul terreno della difesa della democrazia e per la difesa dello Stato di diritto. Convinti in questo modo di essere coerenti con quanti si sono battuti, hanno subito carcere e sono morti per dare all’Italia la Repubblica democratica fondata sulla Costituzione.
Ci troviamo dinanzi al completo fallimento della teatrale strategia “antindrangheta” e per questo non si possono escludere pericolosi colpi di coda tesi a creare confusione e allarmismo sociale.
Una prima e forte risposta, può e deve essere data il primo dicembre alla nostra iniziativa che ha come tema “Meridionali e non criminali”.
Iniziativa che si svolgerà presso l’Hotel President di Siderno alle ore 17, sarà presieduta dal giudice Mario Filocamo con la partecipazione di Giampaolo Catanzariti, Mimmo Gangemi, Ciccio Riccio e altri, mentre le conclusioni saranno tratte da Pino Aprile.
La partecipazione in massa, molto più delle parole, sarà la nostra migliore risposta.
Per il coordinamento
Ilario Ammendolia