Legge sullo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose (incongruenze e prospettive di riforma) e una profonda riflessione sull’abuso della custodia cautelare in carcere nei confronti di un innocente.
Sono i temi – assai scottanti – affrontati dal libro della giornalista paolana Caterina Provenzano, intitolato “Scioglimento dei Comuni per mafia. Quando lo Stato sequestra democrazia e libertà” (2016, Città del Sole edizioni) che sarà presentato oggi, sabato 3 febbraio alle 17,30, nello spazio culturale “MAG La ladra di libri” in corso Garibaldi a Siderno.
L’autrice, che ha trascorso 14 anni a Gioia Tauro, approfondisce i temi partendo dalla narrazione della vicenda umana e politica dell’ex sindaco di Gioia Tauro Giorgio Dal Torrione, specie di quel terribile 2008, in cui, dopo aver patito e affrontato due gravi malattie neoplastiche, l’allora primo cittadino gioiese si vide sciogliere il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose il 24 aprile, mentre meno di sei mesi dopo venne arrestato e sottoposto a carcerazione preventiva nell’ambito dell’operazione denominata “Cent’anni di storia” condotta dalla DDA di Reggio Calabria contro le cosche della Piana.
Arrestato e rinviato a giudizio “per una svista del PM”, per atti che non aveva mai firmato, frequentazioni che non aveva mai avuto e intercettazioni in cui solo dei soggetti già noti alle forze dell’ordine lo menzionavano, e non proprio in termini lusinghieri.
Le accuse caddero solo qualche anno dopo, con le assoluzioni nel processo di primo grado (il 28/10/2010) e in appello (il 05/07/2012) perchè, come spiega Ilario Ammendolia nella prefazione del libro di Caterina Provenzano “Contro di lui non c’era nulla: solo un deserto probatorio”.
Assolto, certo, ma nessuno potrà mai cancellare le umiliazioni subite da Dal Torrione: la libertà privata e l’esperienza del carcere, il tritacarne mediatico che seguì allo scioglimento del consiglio comunale prima e all’arresto poi, e una carriera politica stroncata, così come il suo percorso professionale di segretario comunale.
Innocente ma bollato a vita, tanto da indurlo, come riporta nell’intervista che costituisce la terza parte del libro, a non considerare mai più l’ipotesi di ricandidarsi a rivestire una carica elettiva.
La seconda parte, invece, compie dapprima un excursus sulle “Luci e ombre di una procedura che non risolve”, ovvero l’articolo 143 del Testo Unico Enti Locali, neppure, secondo l’autrice, dopo che è stato riformato alla luce del “Pacchetto sicurezza” licenziato nel 2009. Ma l’analisi della Provenzano non si limita a un quaderno di doglianza sulle incongruenze della legge attuale e del ricorso alla carcerazione preventiva, ma formula altresì delle proposte di riforma, tali da rendere più efficace da un lato, e più umana dall’altro, l’espiazione della pena.
Di questi temi, dunque, si discuterà questo pomeriggio da MAG, insieme all’autrice, a Ilario Ammendolia e ad autorevoli rappresentanti del mondo delle istituzioni.