di Gianluca Albanese
SIDERNO – «Sta passando il messaggio da parte di Prefetture e forze dell’ordine che tutti gli amministratori sono collusi con la ‘ndrangheta e sinceramente il comitato dei sindaci poteva affrontare prima l’argomento e magari incontrare il prefetto parecchio tempo fa. Quando le commissioni d’accesso vanno nei Comuni gli amministratori subiscono umiliazioni. Fanno relazioni col metodo del “copia e incolla” e chiedono lo scioglimento. Ben vengano le commissioni quando fanno il loro lavoro a fondo ma non possiamo subire umiliazioni da gente che a volte non conosce la differenza tra una delibera e una determina e che per lavoro mette i timbri sui passaporti».
Sono le durissime parole pronunciate dal sindaco di Ardore Giuseppe Campisi nel corso della riunione del comitato esecutivo di AssoComuni locridea che si è tenuto questa sera. Il Comune amministrato da Campisi conoscerà, entro un mese la propria sorte, dopo i sei mesi trascorsi dalla commissione d’accesso agli atti nel palazzo municipale. Ma Campisi non ci sta, e approfittando della riunione odierna, tutta incentrata sulla discussione inerente la normativa che disciplina lo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose, anticipa già quelle che saranno le sue prossime determinazioni. «Vi dico ufficialmente – ha proseguito – che anche se non mi sciolgono il Consiglio io tra qualche giorno mi dimetto e dico che qui le forze dell’ordine non tutelano gli amministratori. Un anno e mezzo fa c’è stato un indirizzo chiaro da parte dell’allora ministro dell’Interno Cancellieri: Si sciolgono 18 Comuni su 18 con relazioni fatte col copia e incolla da gente che quando amministra lo fa come i sindaci se non peggio, facendo in sei mesi il lavoro che i commissari potrebbero fare in quindici giorni, sulla scorta di una relazione redatta “a sensazione” e che, quando arriva a palazzo Chigi, viene letta solo nelle ultime tre righe, quelle in cui si chiede lo scioglimento del consiglio comunale e quindi si passa all’automatismo di fatto col quale si procede allo scioglimento. È – ha concluso – il metodo che non va bene perché la nostra dignità è stata calpestata».