di Gianluca Albanese
SIDERNO – Potrebbe arrivare prima di Pasqua la decisione riguardante lo scioglimento o meno del consiglio comunale di Siderno dopo i sei mesi trascorsi dalla commissione d’accesso agli atti a palazzo di Città. Nulla di ufficiale, per carità. Anche perché gli ultimi atti del genere da parte del ministero dell’Interno risalgono allo scorso 8 marzo, quando il Consiglio dei Ministri, su proposta del numero uno del Viminale Annamaria Cancellieri, deliberò lo scioglimento dei consigli comunali di Augusta (SR) e Grazzanise (CE).
Nessun provvedimento analogo dopo di allora, ma in città il tam-tam è iniziato da qualche giorno, unitamente alla ridda di ipotesi che è stata fatta, semplicemente basandosi sulle parole pronunciate nel corso di una manifestazione pubblica dal commissario straordinario Luca Rotondi, che disse, tra l’altro, che dopo il suo mandato “a termine”, potrebbero essere eletti sindaco e consiglio comunale così come potrebbe essere sciolto il precedente civico consesso (attualmente sospeso dopo le dimissioni dell’ex sindaco Riccardo Ritorto che assunse tale decisione dopo aver ricevuto un avviso di garanzia nell’operazione “Falsa politica” che diede esecuzione a numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere che colpirono, tra gli altri, l’ex consigliere comunale di maggioranza nella giunta Rtorto Domenico Commisso, il consigliere di maggioranza e l’assessore all’Ambiente della precedente giunta Figliomeni rispettivamente Giuseppe Tavernese e Antonio Commisso, oltre all’ex consigliere regionale Cosimo Cherubino) dando la stura a un periodo di amministrazione retto da una triade commissariale della quale lo stesso Rotondi potrebbe non far parte. Insomma, è bastata questa considerazione, scontata nei contenuti, a far pensare a molti che l’ora “x” della decisione sulle sorti del consiglio comunale di Siderno, dopo il lavoro svolto dalla commissione d’accesso, sia prossima. Rigore professionale e rispetto della verità dei fatti c’impongono di non inseguire il chiacchiericcio cittadino o il “borsino” di chi propende per l’una o per l’altra ipotesi. Ci limitiamo a fare qualche considerazione sui dati certi in nostro possesso. Il primo è che il lavoro della commissione d’accesso si è concluso da tempo (dicembre 2012) e gli atti con le risultanze del lavoro svolto nei sei mesi di permanenza a palazzo di Città sono stati tempestivamente trasmessi al Viminale. Un punto, questo, che fa propendere verso tempi brevi delle decisioni da prendere riguardo le sorti del Comune di Siderno. Inoltre, il pre-incarico che il Presidente della Repubblica Napolitano ha conferito al segretario del Pd Pierluigi Bersani di valutare le condizioni per formare un nuovo Governo dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio potrebbe, in caso di esito positivo, aprire la strada a un nuovo esecutivo nazionale che subentrerebbe al Governo Monti, tuttora in carica per il disbrigo dell’ordinaria amministrazione. E se è vero che un nuovo Governo potrebbe arrivare a giorni, è altrettanto logico che certe decisioni, non ultima lo scioglimento o no dei consigli comunali degli Enti che hanno ospitato le commissioni di accesso agli atti, possano essere prese dall’esecutivo uscente prima di cedere il posto al nuovo. Un’ipotesi, quest’ultima, dettata più dalla logica che dalle prassi in uso. E allora manteniamo gli occhi aperti e le orecchie tese verso palazzo Chigi. Intanto, rileviamo che il dirigente del commissariato di Pubblica Sicurezza di Siderno Carmine Soriente è stato appena trasferito a Isernia. Soriente fu uno dei membri della commissione d’accesso agli atti.