di Cosimo Sframeli*
Stroncato da un improvviso malore, all’età di 76 anni, si è addormentato il Luogotenente dei Carabinieri del Ruolo d’Onore Giovanni Govoni di Vallecrosia, genovese di nascita, per vent’anni Comandante della Stazione Carabinieri di Ventimiglia Principale.
Ha servizio la Patria con onore e disciplina a difesa della Costituzione e della Legge, a salvaguardia delle Istituzioni dello Stato.
Comandante privo di remore contro ogni forma di criminalità, che ha sapientemente combattuto sino alla fine, ha spiccato per essere instancabile e prezioso “carabiniere”, qualità riconosciute da superiori, magistrati, colleghi, cittadini.
“Nei momenti più difficili che hanno attraversato la storia del nostro Paese, specialmente quando l’eversione tentava, con armi in pugno, di minare le fondamenta della Repubblica, siamo stati sempre presenti e al nostro posto: in mezzo e a difesa delle Istituzioni. Di questo ne andiamo fieri”, parole del carabiniere-scrittore Giovanni Silvio Govoni, ideatore e autore di “ARMARCORD”, tre pubblicazioni in cui Carabinieri a riposo raccontano esperienze vissute durante il periodo di servizio (la quarta pubblicazione sarebbe dovuta andare in stampa tra qualche giorno).
Appassionato della disciplina faleristica, ha scritto due libri a riguardo le decorazioni e le medaglie d’Oro al valore dei Carabinieri.
Ha servito nell’Arma per quarant’anni e, per trenta, è stato Comandante di Stazione, operando in varie parti d’Italia e all’estero.
Ha, quindi, ricoperto incarichi in ambito internazionale, quale sottufficiale di collegamento con la Shore Patrol della nave ammiraglia della VI Flotta Usa, Uss Springhfield di stanza a Gaeta, nonché di Police Supervisor dell’Ufficio del Provost Marshal presso il Comando supremo delle Forze Alleate in Europa (Shape-Nato) con sede in Belgio.
E’ stato insignito delle onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e della Medaglia d’Oro Mauriziana al merito concesse dal Presidente della Repubblica.
“I Comandanti di Stazione rappresentano da sempre l’essenza della nostra Istituzione” – diceva il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa -. Da sempre lavorano nell’ombra con modestia, da sempre affrontano l’amarezza e la macerazione della vita quotidiana. Conoscono il dovere, l’amore verso l’inerme, cosa sia il sacrificio che non paga. Ai comandanti di stazione vada, assieme ai loro giovani ufficiali, la gratitudine dell’Arma e il mio bravo convinto plauso”.
Ricordato come un galantuomo d’altri tempi, discreto ed altruista, ha rappresentando l’Arma con trascinante esempio e straordinaria dedizione al dovere.
Oggi i funerali, l’ultimo saluto denso di spiritualità e commozione e non solo per gli “ex” commilitoni, con i quali ha convissuto e condiviso esperienze straordinarie anche nel condividere i racconti di ognuno di noi in ARMARCORD.
Le comunità dove ha prestato servito esprimono cordoglio alla famiglia e all’Arma dei Carabinieri per aver perduto uno dei più validi e fedele servitore dello Stato.
Supportati dalla fede e uniti nella preghiera, giungano da parte di tutti noi colleghi, amici e scrittori, le più sentite condoglianze, con la consapevolezza che Giovanni, da quell’angolo di cielo riservato a noi Carabinieri, saprà proteggere ed illuminare il nostro cammino.
Un ideale abbraccio a te, Giovanni, amico e collega-scrittore, che mi ci hai preceduti, andando avanti nel Cielo Blu.
*Capitano dei Carabinieri