DALL’UFFICIO STAMPA DELLA GUARDIA DI FINANZA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
Scoperti redditi non dichiarati per 223 milioni di euro e un’evasione all’I.V.A. per 58 milioni di euro. Effettuati 4.659 controlli strumentali. Denunciate per reati fiscali 110 persone.
Nel corso del 2013 la Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha intensificato e migliorato, dal punto di vista qualitativo, il contrasto all’evasione fiscale.
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Sono state eseguite 975 attività ispettive (verifiche e controlli) in materia di imposte sui redditi ed I.V.A., che hanno consentito di constatare materia imponibile sottratta all’imposizione sui redditi per 223 mln di euro ed un’evasione dell’I.V.A. per 58 mln di euro, mentre 110 sono le persone denunciate per reati fiscali.
Attenzione particolare è stata rivolta ai fenomeni evasivi di massa: sono stati eseguiti 4.659 controlli sull’obbligo del rilascio dello scontrino e della ricevuta fiscale, con 1.891 violazioni rilevate. La lotta al “sommerso d’azienda” ha portato all’individuazione di 116 evasori totali, i quali hanno occultato redditi per 124 mln di euro ed evaso I.V.A. per 25 mln di euro. 158 sono i lavoratori “in nero” ed “irregolari”, mentre le connesse violazioni sono state contestate a 94 datori di lavoro.
Al riguardo, si citano tre operazioni condotte nello specifico settore dai Reparti dipendenti del Comando Provinciale di Reggio Calabria.
In primo luogo, l’operazione condotta dal Nucleo PT di Reggio Calabria a seguito di una complessa attività di polizia giudiziaria e tributaria, all’esito della quale è stato appurato che un gruppo di imprese della locride, operanti nel settore della fabbricazione di emulsione di bitume e catrame, mediante l’utilizzo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un valore di oltre 30 mln di euro hanno conseguito crediti di imposta fittizi ed evaso un’IVA pari a circa 3 mln.
Il meccanismo adottato è consistito nel gonfiare artificiosamente le fatture, in origine emesse dai fornitori per importi dell’ordine di migliaia di euro, in documenti successivamente annotati tra gli acquisti (con IVA a credito), per valori dell’ordine di milioni di Euro (ad esempio fatture emesse per l’imponibile di € 1.550,00 ed IVA pari ad € 310,00 si sono trasformate “inspiegabilmente” in documenti di importo imponibile pari ad € 1.550.000,00 ed IVA pari ad € 310.000,00), consentendo alle imprese coinvolte di beneficiare di crediti IVA per oltre 28 mln di euro. Le indagini, coordinate dalla Procura di Locri, hanno portato al sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca per equivalente di beni per un valore di oltre 7 mln di euro, che si aggiungono ai 5 mln già oggetto di misure ablatorie nel 2012.
Ancora. Il Gruppo di Locri ha concluso un’articolata attività di polizia economico-finanziaria che ha consentito di denunciare 8 rappresentati legali di aziende che, con la connivenza del consulente fiscale, hanno sottratto al Fisco, mediante la sistematica emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, redditi per oltre 13 milioni di euro, costi non deducibili per oltre 9 milioni di euro, ed evaso un’IVA superiore a 3 milioni di Euro, nonché una base imponibile IRAP per oltre 22 milioni.
Singolare operazione è quella condotta dalla Tenenza di Melito Porto Salvo, con la quale è stato scoperto che il titolare di un Minimarket, sebbene rilasciasse regolarmente ai propri clienti lo scontrino fiscale, è riuscito ad evadere le tasse, annullando sistematicamente gli scontrini riportanti i corrispettivi più rilevanti, in modo tale che questi non rientrassero nel conteggio complessivo degli incassi di fine giornata, occultando al fisco corrispettivi pari a 100 mila euro.
L’obiettivo della G. di F. per il 2014 è quello di proseguire nel percorso di miglioramento qualitativo della lotta all’evasione, intensificando gli sforzi operativi, nella prospettiva di assicurare maggiore concretezza all’azione ispettiva. Verrà calibrata la pianificazione degli interventi ispettivi, sia per contrastare i cc.dd. “grandi fenomeni evasivi” (l’economia sommersa, le frodi I.V.A., l’evasione fiscale internazionale e quella collegata ad altri illeciti economico-finanziari), sia per reprimere i fenomeni evasivi di massa (come l’omesso rilascio di scontrini e ricevute fiscali).
2. CONTRASTO AGLI ILLECITI IN MATERIA DI SPESA PUBBLICA.
Intercettati finanziamenti illecitamente percepiti per oltre 12 milioni di euro e denunciate 292 persone per frodi ai danni dello Stato, dell’Unione Europea e degli Enti locali.
Scoperti 104 “falsi poveri”.
Nel vasto panorama di reati che arrecano nocumento al bilancio pubblico, l’azione svolta dalla Guardia di Finanza in Calabria, a tutela della spesa pubblica, ha portato anche nel 2013 al conseguimento di notevoli risultati. Per aver indebitamente ottenuto la concessione di finanziamenti da parte dell’UE sono stati denunciati 79 soggetti, responsabili di truffa aggravata, per un importo complessivo pari a oltre 12 mln di euro, distinti in aiuti all’agricoltura e fondi strutturali, destinati a favorire l’occupazione, l’insediamento e lo sviluppo di imprese. Una quota significativa di tali finanziamenti, pari a circa 1 mln di euro, è stata bloccata già prima della sua erogazione, mentre ai responsabili delle truffe sono stati sequestrati beni per un valore complessivo pari a oltre 9 mln di euro.
In materia di finanziamenti nazionali sono state denunciate 143 persone che avevano fraudolentemente ottenuto provvidenze pari a 1 mln di euro. Nei confronti dei responsabili si è proceduto al sequestro di beni per circa 1 mln di euro.
Al riguardo, la Tenenza di Roccella Jonica, nell’ambito di una complessa indagine, ha scoperto una truffa perpetrata ai danni dell’INPS nel settore dei c.d. falsi braccianti agricoli. L’operazione ha consentito di accertare l’indebita percezione contributi erogati nel comparto agricolo (sussidi per malattia, disoccupazione e maternità) per euro 435.000, ottenuti mediante l’ausilio di un’inesistente azienda agricola con sede nella provincia reggina.
66 sono stati i falsi braccianti denunciati per concorso in truffa aggravata.
Altro settore che vede impegnata la Guardia di Finanza riguarda gli interventi eseguiti, d’iniziativa o delegati dalla Procura Regionale della Corte dei Conti che, nel solo 2013, sono stati 58 e permesso di accertare danni erariali per oltre 1 mln di euro.
Nell’ambito dei controlli sulle “prestazioni sociali agevolate”, definizione che comprende tutta una serie di sussidi economici o materiali, forniti da diversi Enti pubblici in relazione alla posizione reddituale dei richiedenti, sono state individuate 104 persone (cc.dd. “falsi poveri”), le quali, mediante dichiarazioni non veritiere, avevano ottenuto benefici non spettanti da parte delle amministrazioni competenti (ad esempio: esenzione dalle tasse universitarie, accesso all’edilizia popolare, gratuito patrocinio, esenzione ticket sanitari, ecc.).
Sono stati poi denunciati per frode agli Enti previdenziali 70 soggetti, che hanno illecitamente percepito provvidenze pubbliche, quali le pensioni di congiunti deceduti, sostegni ai redditi minimi, trattamenti assistenziali e previdenziali per infermità inesistenti. Le provvidenze pubbliche indebitamente percepite ammontano a circa 1 mln di euro.
L’azione operativa del Corpo per il 2014 in tale settore sarà improntata a criteri di massima efficacia e concretezza, per intercettare i fenomeni di illegalità più diffusi e/o maggiormente dannosi per lo Stato, prevenendo e reprimendo gli illeciti penali, amministrativi o contabili, alla base di sprechi, diseconomie ed inefficienze o, in casi più gravi, di veri e propri fenomeni predatori.
3. Il RAFFORZAMENTO DELL’ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E REPRESSIONE DELLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA E DEI TRAFFICI ILLECITI.
Eseguiti 711 accertamenti patrimoniali antimafia, sequestrati e confiscati beni alla ‘ndrangheta per 609 milioni di euro. Effettuati 219 approfondimenti su segnalazioni per operazioni sospette. Sequestrate oltre 1,39 tonnellate di droga, arrestati 13 responsabili.
L’impegno profuso dai Reparti della Guardia di Finanza nella Provincia di Reggio Calabria a contrasto della criminalità organizzata (che spesso, per ripulire risorse finanziarie provento di traffici illeciti, si insinua nel tessuto economico legale), ha portato al conseguimento di lusinghieri risultati.
Nel 2013, inoltre, sono esponenzialmente aumentati gli interventi finalizzati all’approfondimento delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, che hanno consentito di accertare condotte di riciclaggio per oltre 221 mln di euro (cento volte l’importo accertato nel 2012) e di denunciare 14 persone di cui 3 in stato di arresto.
Sono stati effettuati 711 accertamenti patrimoniali nei confronti di 545 persone fisiche e 235 persone giuridiche, rispettivamente appartenenti o riconducibili alla ‘ndrangheta. Ne sono scaturiti sequestri di beni per 497 mln di euro e confische per 112 mln di euro.
Tali eclatanti risultati vanno inquadrati principalmente nell’ambito delle attività investigative, condotte dal GICO del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria e dai Reparti territoriali, sotto lo stretto coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
In particolare, non si può non dar menzione delle operazioni denominate “METROPOLIS” e “ARABA FENICE” condotte dai citati Reparti, in collaborazione con lo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza di Roma.
La prima operazione ha consentito di trarre in arresto 20 soggetti, ritenuti vicini alle cosche Morabito e Aquino, per i reati di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valore e reimpiego di capitali illeciti, nonché di sottoporre a sequestro beni mobili ed immobili, società e complessi immobiliari turistico-residenziali ubicati nelle più belle aree balneari della Regione Calabria, per un valore complessivo di circa 400 milioni di euro.
Le investigazioni hanno inoltre portato all’arresto di un soggetto considerato dagli inquirenti britannici vicino all’I.R.A., che aveva trovato proprio nel rapporto con le organizzazioni criminali calabresi il modo per reimpiegare le ingenti somme di denaro in suo possesso.
La seconda operazione ha permesso di disarticolare un “gruppo criminale misto”, dedito all’accaparramento di importanti lavori di edilizia privata nella città di Reggio Calabria, per il tramite di una serie di imprese, tutte legate – direttamente e/o indirettamente, alle più note “famiglie di ‘ndrangheta” (dai “Fontana –Saraceno”, egemoni nella parte nord della città, ai “Ficara – Latella”, predominanti nella parte sud, passando dai Condello del quartiere di Archi ai “Serraino – Rosmini – Nicolò” e “Lo Giudice” ed “Audino”, operanti nel centro cittadino).
47 i soggetti tratti in arresto, per i reati che vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso al trasferimento fraudolento di valori, all’abusiva attività finanziaria, all’utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, al favoreggiamento, al peculato, alla corruzione, all’illecita concorrenza fino all’estorsione, tutti aggravati dalle modalità mafiose. Tra i soggetti coinvolti spiccano noti professionisti e imprenditori a vario titolo collegati alle locali cosche di ‘ndrangheta. Sottoposte a sequestro ben 14 società, per un valore complessivo di oltre 90 milioni di euro.
Infine, nel settore del contrasto ai traffici illeciti di stupefacenti, le indagini e l’attività di “prima linea” svolte, rispettivamente, dai G.O.A. di Reggio Calabria e dal Gruppo di Gioia Tauro, nonché dagli altri Reparti territoriali, hanno portato al sequestro di 1.385 chilogrammi di cocaina, 9 chilogrammi tra eroina, hashish ed altre sostanze psicotrope, 5.783 piante di canapa indiana, nonché alla denuncia di 129 persone, di cui 13 tratte in arresto.
L’obiettivo per il 2014 è quello di sviluppare approcci investigativi ispirati a concretezza ed efficacia, valorizzando il patrimonio informativo disponibile presso ogni Reparto, nonché la potenzialità offerta dagli applicativi informatici in uso al Corpo. Fondamentale sarà il monitoraggio dei flussi finanziari, che consentirà di seguire le tracce di tutti i reati (societari e finanziari, usura, estorsione, riciclaggio), che generano profitti, ricostruendone il percorso per individuare, così, i reali mittenti e beneficiari.
4. TUTELA DEL MERCATO DEI BENI E DEI SERVIZI E DEI CAPITALI
Sequestrate oltre 10 tonnellate di sigarette con marchio contraffatto. Sequestrate 3 società per reati di bancarotta fraudolenta ed estorsione.
Un posto rilevante nel comparto della tutela dell’economia è occupato dall’attività di contrasto alla produzione e al commercio di prodotti con marchi contraffatti, un settore che vede la provincia di Reggio Calabria interessata soprattutto da fenomeni di commercializzazione al dettaglio. L’attività viene svolta attraverso il controllo del territorio e in combinazione con le tradizionali attività di verifica degli obblighi fiscali, per assicurare una tutela della legalità, che spazi dalla lotta all’evasione, alla tutela del made in Italy ed alla sicurezza dei prodotti. Sono stati intercettati ingenti quantitativi di prodotti contraffatti (abbigliamento, calzature, giocattoli, sigarette, ecc.), destinati al mercato interno ed in transito verso altri Paesi europei; in molti casi, i prodotti contraffatti si sono rivelati pericolosi o nocivi per la salute.
Nella specifico sono stati sequestrati 143.833 pezzi ed oltre 10 tonnellate di sigarette con marchio contraffatto, in larga parte presso il porto di Gioia Tauro (crocevia di primaria importanza dei traffici commerciali di transito e di importazione, ove il Corpo ha apprestato un presidio sistematico), nonché denunciati 46 responsabili.
Nel contrasto al particolare fenomeno, da quest’anno, le peculiarità operative acquisite dal Corpo saranno supportate anche dalla piattaforma S.I.A.C. (Sistema Informativo Anti Contraffazione), di recente attivazione, che consentirà una più stretta interazione tra le Unità operative della Guardia di Finanza e gli operatori economici colpiti dalle condotte illecite, i quali, accreditandosi nell’apposita sezione del sito internet su cui è attivo l’applicativo, potranno fornire informazioni sui propri prodotti, utili in chiave operativa.
Contro altre condotte gravemente lesive del corretto funzionamento del mercato, quali sono quelle dei reati fallimentari, l’azione di contrasto del Corpo nella Provincia è sensibilmente cresciuta rispetto all’anno precedente. In materia di reati fallimentari sono state concluse 22 indagini, che hanno portato alla denuncia di 49 persone, di cui 16 in stato d’arresto ed all’accertamento di distrazioni di beni in danno dei creditori per oltre 5,3 mln di euro.
In merito, si ricorda l’operazione del Gruppo di Reggio Calabria denominata “AZZECCAGARBUGLI” che si è conclusa con l’esecuzione di 10 ordinanze di custodia cautelare (di cui 8 ai domiciliari e 2 in carcere) nei confronti di imprenditori e noti professionisti della città, coinvolti, a vario titolo, nella consumazione in concorso di reati di estorsione, bancarotta fraudolenta e semplice ed il sequestro di 3 società comprensive del patrimonio aziendale, per un valore di circa 5 mln di euro.
5. TUTELA DELLA COLLETTIVITÀ
Arrestate 17 persone e denunciati, complessivamente, 95 dipendenti comunali “assenteisti”.
Sequestrati 215 tonnellate di rifiuti industriali pericolosi.
Sequestro di 78 tonnellate di giochi pirotecnici illegalmente trasportati.
Sequestro di 3 natanti ed arresto di 19 scafisti per immigrazione clandestina.
Altro settore nel quale si è orientata l’attività della Guardia di Finanza di Reggio Calabria è quello a tutela degli interessi e della sicurezza della collettività.
Nel decorso 2013 oltremodo significativo è stato l’impegno profuso dal Corpo, a tutela degli interessi dei cittadini onesti e rispettosi delle regole poste a presidio della legalità economico-finanziaria. In tale ambito, si inquadra l’operazione denominata “TORNO SUBITO” condotta dal Gruppo di Reggio Calabria a contrasto del fenomeno dell’assenteismo dei pubblici dipendenti sul posto di lavoro. Tale attività ha consentito di accertare una grave truffa ai danni del Comune del capoluogo reggino perpetrata da 95 impiegati, i quali, attraverso un collaudato sistema basato su favori reciproci e continui scambi dei cartellini marcatempo personali erano in grado di rimodulare liberamente ed arbitrariamente la propria giornata lavorativa assentandosi dal proprio ufficio anche per diverse ore al giorno.
L’attività di indagine si è conclusa con l’esecuzione e l’applicazione di nr. 46 provvedimenti tra misure cautelari personali custodiali ed interdittive, di cui 17 agli arresti domiciliari e 29 provvedimenti di sospensione dai pubblici uffici.
Lo scorso anno, nell’ambito del contrasto agli illeciti in materia di polizia ambientale, il Gruppo di Gioia Tauro ha rinvenuto e sottoposto a sequestro un’area complessiva di oltre 20.000 m.q., già adibita ad attività industriale, in totale stato di abbandono e priva di qualsivoglia tutela sanitaria, nonché oltre 215 tonnellate di rifiuti industriali altamente tossici, pericolosi per la salute (tra acidi, oli, solventi), illecitamente ivi stoccati. Inoltre, l’amministratore della società, non più attiva, operante su tale area è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per illecito deposito di sostanze pericolose e illecito smaltimento di rifiuti speciali, derivanti dal ciclo produttivo dell’attività industriale.
Nel corso di un altro servizio che ha visto impegnato il medesimo Reparto, in sinergia con la Dogana di Gioia Tauro, sono stati sequestrati 78 tonnellate di giochi pirotecnici, rinvenuti in tre container imbarcati da un porto cinese e trasportati senza le prescritte autorizzazioni.
La lotta al fenomeno dell’immigrazione clandestina, anch’essa di cruciale rilevanza nei litorali reggini, interessati da massici flussi migratori provenienti prevalentemente dalle coste nord-africane, ha visto fortemente impegnato il Corpo nel corso del 2013.
Tra le diverse attività eseguite, merita di essere citata l’”Operazione Never More”, svolta nel mese di ottobre 2013, nello specchio di mare jonico prospicente alla città di Reggio Calabria. Nello specifico, è stato intercettato, nella notte del 13 ottobre, un peschereccio utilizzato come “nave madre”, che, mediante un’imbarcazione più piccola a rimorchio, stava trasferendo irregolarmente sulle coste calabresi 226 persone (di nazionalità siriana ed egiziana, di cui 102 uomini adulti, 45 donne e 79 minori).
L’operazione ha portato al sequestro dell’imbarcazione, per valore stimato di circa €. 150.000 ed all’arresto di 10 soggetti, individuati quali scafisti e membri dell’equipaggio, nonché alla traduzione presso la struttura Ministeriale di accoglienza di 4 soggetti minorenni, anch’essi facenti parte dell’equipaggio.
Nel complesso, l’attività di contrasto all’immigrazione clandestina, ha permesso di sequestrare nr. 03 natanti, identificare e fermare nr. 462 clandestini di varie nazionalità, nonché individuare 24 scafisti (di cui 19 tratti in arresto).
Nel comparto della sicurezza dei cittadini si è inoltre distinta l’attività della Stazione di Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Santo Stefano d’Aspromonte che ha ricevuto ben 33 attivazioni per ricerche di persone scomparse e condotto in salvo nr. 2 cittadini che, colti da malore in zone impervie dell’Aspromonte, sono stati raggiunti e soccorsi.