L’Agenzia Nazionale di Valutazione per l’Università e la Ricerca ha trasmesso il proprio parere al Ministero dell’Università e della Ricerca per quanto riguarda i percorsi abilitanti, adesso manca solo il decreto ministeriale, che dovrebbe arrivare entro una decina di giorni, per dare il via ai percorsi abilitanti così come previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con definitivo accreditamento e avvio di bandi e iscrizioni. Che si fa con chi ha conseguito i crediti entro il 31 ottobre 2022? Li si iscrive in prima fascia con riserva, o saranno obbligati ad iscriversi al corso da 60 Cfu, previo riconoscimento dei 24 precedentemente conseguiti, completando così il percorso?
di Antonio Baldari (foto fonte facebook)
Sono giorni di grandissimo fermento nel mondo della Scuola italiana, dopo il gran parlare che si è fatto nei giorni scorsi relativamente al pagamento degli arretrati in capo ai supplenti brevi e/o saltuari; oggi è il giorno clou per quanto concerne l’espletamento di tale pratica, che dovrebbe mettere fine alla querelle con l’accredito su conto degli stipendi dovuti sin dallo scorso mese di settembre, e sembra che non si registrino difficoltà particolari in merito, anche perché il ministero ha comunicato una “forbice” temporale, chiamiamola così, dal 18 al 22 gennaio, ragion per cui, in questo breve lasso di tempo, dovrebbe sciogliersi positivamente l’attesa di migliaia di docenti precari.
Allo stesso tempo è sempre di questi giorni un’altra aspettativa, sempre in riferimento a centinaia di migliaia di docenti, che è quella riconducibile ai “percorsi abilitanti” che dovranno essere coperti entro e non oltre il 31 dicembre del corrente anno, 2024, per quella che il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha definito “fase transitoria”, prima di passare a quella “a regime” dal prossimo 1. gennaio 2025; al riguardo sono in tantissimi a chiedersi quando sarà emanato il decreto concernente l’accreditamento delle università, di cui già in buona parte si conosce l’identità, rispetto all’erogazione dei corsi di preparazione al conseguimento dell’abilitazione.
Intanto va detto che l’ANVUR, ossia l’Agenzia Nazionale di Valutazione per l’Università e la Ricerca, ha trasmesso il proprio parere al Ministero dell’Università e della Ricerca, per quanto riguarda i percorsi abilitanti, e quindi, come detto, adesso manca solo il decreto ministeriale, che dovrebbe arrivare entro una decina di giorni, per dare il via ai percorsi abilitanti così come previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con definitivo accreditamento e avvio di bandi e iscrizioni: il Ministero dell’Università ha validato 1.510 proposte di corsi di formazione, di cui 1.157 offerti dagli atenei e 353 dall’alta formazione artistica e musicale.
La novità più rilevante riguarda i percorsi universitari per l’abilitazione nelle classi di concorso della scuola secondaria, con circa 100mila posti distribuiti in due anni accademici: per l’anno accademico 2023/24, sono previsti percorsi di 60 Cfu/Cfa e di 30 Cfu/Cfa ma ci sono anche dei percorsi specifici per docenti con esperienza e per i vincitori del concorso straordinario bis; per il 2024/25, i percorsi saranno similari con l’aggiunta di un percorso da 36 Cfu per coloro che accedono al concorso con una laurea e 24 Cfu conseguiti entro ottobre 2022.
Qui, però, scoppia il “giallo” proprio per chi possiede i 24 crediti che ha conseguito, per legge, entro il 31 ottobre di un anno e mezzo fa circa, stante il fatto che, ad oggi, non è dato sapere a quale dei suddetti corsi abilitanti essi debbano iscriversi, anzi, se si tiene conto del prossimo anno accademico, 2024/2025, sarebbero tagliati fuori dall’annunciato aggiornamento delle Gps previsto per la prossima primavera, presumibilmente entro maggio, che costituirebbe un’eventuale ingiustizia per loro, quindi che si fa? Li si iscrive in prima fascia con riserva, criterio che è stato già adottato in passato o cosa?
O saranno tassativamente obbligati ad iscriversi al corso da 60 Cfu, previo riconoscimento dei 24 precedentemente conseguiti, completando così il percorso? Ed il costo da sostenere, di per sé già esorbitante, sarà per intero o soltanto, com’è giusto che sia, per i 36 Cfu da conseguire? Una bella matassa, piuttosto intricata, che soltanto il decreto ministeriale potrà dipanare.