RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Il nuovo anno scolastico ha riservato una brutta sorpresa ai genitori della classe seconda della scuola primaria di Mirto dell’Istituto Comprensivo “Pascoli-Alvaro” di Siderno.
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Essi, infatti, hanno appreso dal Dirigente Scolastico dell’Istituto ,dott.ssa Fiorenza Rosita, che i propri figli non potranno frequentare più la loro amata scuola in quanto, su disposizione del responsabile dell’ufficio scolastico provinciale competente, la classe è stata soppressa e pertanto risultano iscritti d’ufficio presso un altro plesso geograficamente opposto.
Il motivo è legato ad una disposizione che stabilisce che la classe non può essere costituita da meno di 10 alunni. In realtà, la classe in oggetto è formata da 9 bambini, ma uno di loro è diversamente abile e gode del cosiddetto rapporto 1:1 che prevede l’attribuzione del massimo di ore di sostegno e perciò la presenza quotidiana nell’aula dell’insegnante di sostegno. Circostanza non tenuta in considerazione dal responsabile dell’ufficio scolastico competente.
Il fatto che soprattutto questo bambino, si vedrà catapultato in un nuovo contesto e con nuovi compagni e insegnanti e che, non per sua volontà, andrà incontro a gravi problemi dovuti all’adattamento ad un ambiente a lui sconosciuto e per niente familiare, non è stato preso in considerazione da nessuno.
Non a torto i genitori continuano a chiedersi perché a livello…………….i loro figli vengano considerati dei numeri solo esclusivamente dei numeri e non esseri umani con tanto di diritti e di doveri.
Inoltre si dimostrano preoccupati in quanto la soppressione di una classe oggi comporterà in futuro la chiusura dell’intero plesso scolastico: unica Istituzione Pubblica, presente nella frazione, che oltre ad essere un centro di educazione e di istruzione, rappresenta la presenza dello Stato. La situazione sociale che oggi vive la città di Siderno è risaputa in tutto il territorio nazionale e anche oltre confine; il cammino verso il ripristino della Democrazia fortemente voluto dalle Istituzioni competenti (Forze dell’ordine, Magistratura, Prefettura, Società civile, Organizzazioni e altri… ) deve necessariamente promuovere e difendere il mantenimento delle istituzioni pubbliche sul territorio, o meglio l’unica, cioè la Scuola, anzi le scuole dovrebbero essere aperte l’intera giornata per accogliere bambini, ragazzi e adolescenti che altrimenti trascorrono il loro tempo libero per le strade, senza impegni e senza educatori.
In considerazione di tutto ciò i genitori sono fermamente decisi a non far frequentare la scuola ai propri figli finchè non otterranno la riapertura della classe nella loro scuola, a lottare perché venga riconosciuto il diritto all’istruzione ai loro figli e mettono ben in evidenza che non sono loro a non volere la scuola ma è la scuola che non vuole i loro bambini.
(lettera firmata)