(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
GERACE-Sono trascorse diverse settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico targato 2016/2017 ma dal 14 settembre, nulla è cambiato per i 9 bambini della Scuola d’Infanzia di Vene che, oramai da diverse settimane, chiedono ai propri genitori quando potranno finalmente, fare ritorno al loro asilo che fino all’anno scorso, giornalmente ne varcavano il cancello.
E’ da quel 14 settembre infatti che, quei genitori portano avanti una battaglia per dire “NO” alla chiusura della Scuola di Vene (sebbene lì, avessero provveduto a iscrivere regolarmente i figli) e al trasferimento “senza autorizzazione” dei piccoli, alla struttura di Tre Arie nel Comune di Antonimina, comportando in tal senso, la sua riapertura nonostante, nel precedente anno scolastico, fu chiusa per mancanza del raggiungimento del numero limite, previsto degli alunni. Un trasferimento che, obbligherebbe le famiglie a percorrere 20 km di strada in aree ad alto rischio idrogeologico, impiegando 40 minuti per andare e per ritornare da Tre Arie.
Ieri pomeriggio domenica 2 ottobre, genitori e le associazioni Amici di Vene, Accademia Senocrito e Il prossimo…prima, hanno promosso un dibattito nel cortile nella Scuola Materna, con oggetto proprio la chiusura della stessa, rimarcando che il fine dell’incontro “non è fare polemica” o una sorta di “caccia alle streghe per trovare un colpevole”, bensì trovare un punto d’incontro per convenire a una soluzione per il bene dei bambini, garantendo l’essenzialità di un servizio essenziale in un territorio aspro e montano.
Un concetto chiaro, espresso nel discorso di apertura, dalla referente per le mamme, Barbara Piccolo << A distanza di due settimane-ha esordito- dall’inizio della scuola,oggi siamo qui a ribadire con forza il reintegro della Scuola dell’Infanzia, malgrado il NO della dirigente di Gerace a qualunque proposta. Ebbene, non faremo un solo passo indietro nel denunciare l’abuso compiuto da chi, comodamente dietro una scrivania, ha deciso di impacchettare questa Scuola e sbatterla a 20 km andata e 20 al ritorno nel Comune di Antonimina Tre Arie, senza il nostro consenso e non certo, operando nell’interesse dei nostri figli. La pubblica denuncia nel veder trattare i nostri figli come merce di scambio, per aprire plessi che non avrebbero raggiunto numericamente i requisiti,ci riporta con la mente a quello che già accadde nel 2012 quando questa Scuola fu accorpata a Gerace in un edifico, la Scuola Filzi, che da subito noi denunciammo perchè non idoneo e sicuro per i nostri figli. Allora la nostra protesta fece emergere che c’erano tutti i requisiti per mantenere il codice per entrambe le Scuole Infanzia e Primaria, per deroghe che ci furono riconosciute, tanto che l’anno successivo, Vene fu riaperta. Quanto accadde allora, fu oggetto di pubblica denuncia da parte di noi genitori in seno al consiglio comunale di Gerace. Allora, ci opponemmo a tale scellerata decisione che come oggi, viene imputata all’Ufficio Scolastico Provinciale di Reggio Calabria>>.
<<Oggi-ha proseguito la Piccolo- ci sembra di rivivere lo stesso incubo di fronte al fatto, tanto reale quanto immotivato accorpamento di Vene a Tre Arie.Ci ritornano in mente le parole che la politica sovente usa nei periodi elettorali e che svaniscono un secondo dopo i risultati del voto, lasciandoci soli nei nostri territori, sedotti e abbandonati, fino alla prossima tornata elettorale. Abbiamo bisogno di interlocutori seri, di una politica concreta e non d’ immagine, che sia in grado di riconoscere le realtà del territorio e il sacrificio che giornalmente, compiamo nel tentativo di mantenere vive le valli e le montagne di cui ci sentiamo custodi. Vogliamo parlare alle Istituzioni e al presidente della Regione Calabria Oliverio che, abbiamo visto presente in occasione del spregevole atto di intimidazione alla Città con il rogo delle 10 macchinine. Ebbene, vorremmo vederlo qui vicino a noi a sostenerci attraverso un impegno concreto che garantisca realtà importati come la nostra. Crediamo fermamente che il periodico sacrificio nel vivere in queste terra e il futuro dei nostri figli, meriti la stessa attenzione che il presidente Oliverio ha manifestato in occasione del spregevole rogo. Per questo, avremmo piacere che ci dedicasse poche ore del suo tempo prezioso per poter ricordare che la riforma del titolo V, parte II della Costituzione, conferma le competenze già attribuite in materia d’ Istruzione a Comuni, Province e Regioni. Gli Enti locali sopra citati hanno oggi ruoli e competenze attribuite loro dal decreto legislativo 112 del 1998, che prevede in particolare“l’istituzione, l’aggregazione, la fusione e la soppressione delle scuole”. Da qui la nostra proposta, che crediamo possa trovare accoglimento dalla Regione e sostegno dagli altri Comuni che hanno realtà simili alla nostra. Chiediamo l’istituzione per Decreto di almeno una Scuola dell’Infanzia e una Primaria nei Comuni con aree montane disagiate, al fine di controllare e sostenere l’incremento demografico in queste aree, proprio come ha fatto la Regione Piemonte. Attendiamo con ansia che la politica risponda alle nostre fondate richieste, ricordando che già da ora il Comune deve redigere il piano scolastico per l’anno 2017/2018; ci auguriamo che esponga adeguatamente,come certo saprà fare, le ragioni per le quali questa Scuola deve rimanere aperta>>.
A seguire è poi intervenuto, il rappresentante dell’Associazione Il prossimo…prima, Giocondo Giuseppe che, ha illustrato il contenuto di una lettera-denuncia indirizzata agli organi preposti ribadendo che <<I bambini non sono pacchi, fin quando staremo davanti alla Scuola, nessuno ci aiuterà. La Scuola è di tutti>>. Una lettera che al termine dell’incontro, i genitori hanno sottoscritto.
A fare le veci della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Gerace, la delegata vicaria Sara Marturano che, senza troppi giri di parole, ha osservato che non ci sono le condizioni affinchè 9 bambini possano mantenere aperta una sezione della Scuola Materna di Vene <<Gli uffici centrali preposti alla determinazione dell’organico-ha detto- parlano con numeri davanti. Ci sono leggi dello Stato, alle quali non possiamo sottrarci. E’ giusto che voi continuiate la vostra manifestazione di protesta, ma nè io nè la dirigente scolastica possiamo illudervi; non ci sono le condizioni perchè la Scuola possa essere riaperta, è un buco nell’acqua>>.
Dello stesso avviso,anche il vice sindaco Salvatore Galluzzo che sebbene abbia ribadito il supporto dell’Amministrazione, ha suggerito di istituire un Tavolo Tecnico così da scongiurare per il prossimo anno, problematiche di questo calibro <<Non credo che per quest’anno ci sia rimedio, anche se ad oggi, non sono riuscito a capire alcuni passaggi intrapresi>>.
Il componente del Consiglio d’Istituto Giuseppe Cusato, ha tenuto a precisare che solo qualche giorno fa, ha ottenuto la documentazione richiesta nel maggio scorso, comprovante l’ordine di trasferimento dei 9 bambini <<Se-ha incalzato-li avessi potuti consultare prima, si sarebbe potuto tentare di discutere, trovando un accordo. La Scuola di Tre Arie è aperta, mentre Vene è chiusa.La politica ha discriminato i nostri figli. La nostra proposta è l’istituzione di due classi a numero ridotto e dunque, la presenza di una maestra a Tre Arie e una a Vene. Quello che mi preme, è l’interesse esclusivo dei bambini. Come comunità non molleremo>>.
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