Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania accoglie le istanze avanzate dal governatore che afferma: “Fermata una decisione scellerata”. La replica del ministero non si è fatta attendere e per bocca del suo massimo esponente fa sapere che “Impugneremo l’ordinanza rispetto ad una politica strumentale e demagogica”. Per ora non salta l’autonomia scolastica di 126 istituti.
di Antonio Baldari
Come un fulmine a ciel sereno, improvvisamente si accende la partita sul “Piano di dimensionamento scolastico” con la Campania che fa ricorso rispetto a quanto previsto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito a partire dal prossimo anno scolastico 2024.2025; infatti, il presidente della Regione, Vincenzo Deluca, ha inteso opporsi a quanto statuito da viale Trastevere e, per esteso, dal Governo centrale romano guidato da Giorgia Meloni, con il Tribunale Amministrativo Regionale che ha accolto le istanze avanzate dal governatore campano.
E sono stati, pertanto, sospesi i tagli ai plessi scolastici con rimessa della norma alla Corte costituzionale “per verifica di legittimità”, stante il fatto che l’intento delle istituzioni regionali campane è quello di non dare un seguito alla perdita di migliaia di posti di lavoro a partire dal prossimo anno, al punto che, appena è stato reso noto il provvedimento dei togati amministrativi di Napoli, il governatore Deluca ha laconicamente affermato: “Fermata una decisione scellerata”.
Dal canto suo il MiM non si è fatto attendere nella sua, immediata, replica proprio per bocca del suo massimo esponente, e quindi con il ministro Valditara che ha asserito come “C’è una politica che continua a fare polemiche strumentali e demagogiche”, tanto per esternare il suo, personale pensiero in merito, salvo poi dare forma e sostanza all’atteggiamento del dicastero che egli rappresenta sostenendo che “Impugneremo l’ordinanza”.
Che lascia presagire il fatto che sarà vera e propria battaglia sul dimensionamento scolastico tra Campania e Ministero, anche e soprattutto perché ballano qualcosa come ben 126 istituti scolastici che dovrebbero perdere l’autonomia scolastica, passando dagli attuali 965 ai probabili 839 con tutti gli annessi e connessi tra dirigenti scolastici; dsga; personale scolastico ad ogni titolo: si aggiunga a tutto ciò anche il fatto che la decisione adottata dal Tar della Campania potrebbe in un certo senso influire quanto è stato organizzato da Toscana, Emilia Romagna e Puglia, anch’esse ferme sulla posizione del ricorso avverso il piano di dimensionamento ministeriale dell’Istruzione italiana.
Insomma, una partita ancora tutta da giocare.