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di Simona Masciaga
ROCCELLA IONICA – Un evento straordinario, completo, di grande calibro e successo è il Gelsomini film festival di Roccella Jonica giunto alla sua seconda edizione. Fortemente voluto e organizzato dalla Scuola Cinematografica della Calabria, diretta dal noto regista Mimmo Calopresti, con il patrocinio della Calabria Film Commision e alla preziosissima collaborazione del Comune di Roccella jonica nella figura del sempre attento e sensibile sindaco Vittorio Zito, la manifestazione ha preso il via il 20 dicembre concludendosi oggi 22 dicembre riscuotendo successo, al punto di rientrare nella classifica nazionale degli eventi cinematografici.
Ciò è dovuto all’alternanza e alla completa erogazione degli eventi che, a spron battuto, coinvolgono le intere fasce d’età, curiosi e cinefili, usufruendo, come location, i luoghi storici della cittadina jonica: da palazzo Bottari al convento dei Minimi, che, ammantati di fascino d’altri tempi, diventano incontro storico-culturale-artistico a 360 gradi; interesse, cultura, entusiasmante attenzione e partecipazione attiva trovano, in questo evento un perfetto connubio. Ben cinque cortometraggi proiettati sostenuti dalla Calabria Film Commision offrendo una gradevolissima e lusinghiera passerella al talento locale con “ Ancella d’amore di Emanuela Muzzupappa, “Fuliggine” di Domenico Pisani, “Lo sport nazionale “ di Andrea Belcastro, “L’Ultimo asino” di Angelo Urbano, “ Las memorias perdidas de los arbores” di Antonio La Camera.
Spettacoli dal vivo e proiezioni strabilianti hanno preso vita grazie alla collaborazione ed abnegazione di grandi maestri del cinema quali Bernardo Migliaccio Spina, Fabio Mollo, Giuseppe Gagliardi, Peppe Voltarelli, Francesco Aiello e il grande Mimmo Calopresti che, a noi di Lentelocale, ha concesso un’intervista esclusiva.
Innanzi tutto grazie per averci concesso il tuo prezioso tempo a nome di tutta la Redazione; perché Roccella e perché I Gelsomini film festival.
Sono un calabrese nato a Polistena, adoro la mia terra nonostante io ne sia lontano e voglio fare sempre qualcosa per questo luogo, ci credo e credo nelle generazioni future….Sono il Direttore artistico della Scuola Cinematografica della Calabria, lo scorso anno abbiamo provato e visto il successo ottenuto andiamo avanti. La Calabria offre molto, bisogna avere le capacità di sfruttare e l’umiltà di leggere tra le righe cosa essa vorrebbe ottenere. I giovani sono il nostro futuro, speriamo in loro.
Un inizio da gavetta e poi l’esplosione carrieristica negli anni 80/90
Si vero, diciamo che mi sono trovato al posto giusto e al momento giusto….anni 80/90 la cinematografia stava attraversando un periodo di crisi; film leggeri, di irrilevante spessore comunicativo, diciamo che dall’85 in poi è stata tutta una escalation personale dai cortometraggi e documentari realizzati come Collaboratore dell’Archivio audiovisivo del Movimento Operaio tra cui ricordiamo “ Ripresi”, “Fratelli minori” del 1987, poi la collaborazione con la Rai con “ Paco e Francesca” e “ Paolo ha un lavoro” inizio anni 90, fino a raggiungere nel 95 con Nanni Moretti ne “La seconda volta” il premio Solinas.
Valeria Bruni Tedeschi, Francesca Neri, Marina Confalone, Elisabetta Gregoraci e molte altre, donne stupende, bellissime e sublimi interpreti ma ognuna con ruoli differenti
Vero, molte volte si deve scegliere tra soggetto, interpretazione e regia e non solo. Certamente i ruoli differenti e il carisma interpretativo variano. Non metto in discussione bellezza o capacità artistica, parlo di ruoli. La scelta della Gregoraci in Aspromonte è differente dalla scelta di Valeria Bruni Tedeschi che nel 1996 ne “ La seconda volta” nel ruolo di un ex terrorista brigatista, accanto a Nanni Moretti, fu insignita del premio David di Donatello entrando di diritto tra le migliori attrici italiane in circolazione. Con ciò nulla tolgo alla capacità e talento delle altre, sto parlando di ruoli ed espressività interpretativa.
Aspromonte, la Terra degli ultimi, romanzo di Pietro Criaco e per alcuni versi rivoluzionato.
Le necessità sceniche, l’adattamento sta sempre al regista e allo sceneggiatore; si parla di un avvenimento storico liberamente tratto ed ispirato al romanzo di Pietro Criaco. Ho inserito la figura dell’insegnante del nord non per voler dire che il Sud necessita di civilizzazione (figlio della Magna Grecia ha cultura da vendere) bensì per sottolineare l’assenza e il rifiuto degli insegnanti ad occupare il posto: molti avrebbero detto che lavare la testa all’asino si perde acqua e shampoo…eppure quella maestrina ci ha creduto, così come il poeta, figura centrale e messaggio culturale dell’intera pellicola.
La Gregoraci un po’ come l’amante di Gramigna di Verga: paura, sottomissione, violenza di genere, arroganza, femminicidio…ancora oggi le cronache traboccano
Purtroppo si, è vero e non passa giorno che non si senta una tragedia forse già annunciata le cui vittime sono le donne. Diciamo che in “Aspromonte” le donne sono vittime succubi non solo degli uomini ma della superficialità amministrativa, legale, e di genere….notiamo all’inizio che si muore di parto poiché non vi è una strada che porti al paese e si scende per un tratturo per raggiungere un ospedale e la bella e giovane donna del villaggio è costretta a seguire il malavitoso di zona perdendo onore e dignità.
Ultima fatica proposta anche in Rai e proiettata per il Gelsomini festival “Romanzo radicale” una biografia su Marco Pannella
Si, la sua intelligenza, la sua grande cultura, conoscenza, verve, dialettica e oratoria mi hanno sempre colpito. Un personaggio che ha fatto la storia dell’Italia ottenendo le più grandi conquiste civili in mille modi: aborto, divorzio ecc li dobbiamo solo alle lotte intraprese con intelligenza dal partito radicale.
Progetti futuri?
Beh, Il film che ho realizzato “ Gianni Versace. L’imperatore dei sogni” ha suscitato polemiche e prima dell’esclusione al festival del cinema a Roma dichiarato “ non idoneo”. Francamente avrei preferito una telefonata da parte della famiglia Versace direttamente e non un messaggio sterile dagli organizzatori…cmq c’è tempo e modo per chiarire e recuperare; tra l’altro mi sto occupando di una storia vera di una donna di Cutro ma non voglio anticipare più di altro…. Steremo a vedere.