di Gianluca Albanese
LOCRI – Recuperare il ruolo della politica attraverso la creazione di una sezione del partito, fare massa critica unendo tutte quelle persone che sono in cerca di un riferimento partitico diverso dal Pd e dalla galassia dei soggetti politici dell’estrema sinistra, affrontare le questioni cittadine nel quadro complessivo di un’azione politica comprensoriale. Sono alcuni tra gli obiettivi di Sinistra Ecologia e Libertà, che questa sera ha tenuto una partecipata riunione propedeutica all’apertura della sezione locale del partito di Vendola.
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Molti i partecipanti, quasi tutti giovani, e anche qualche personalità con significative esperienze politiche passate. Sel, dunque, ha voglia di radicarsi sul territorio, spinta dall’entusiasmo del giovane Antonio Guerrieri, dirigente regionale del partito e da tempo referente cittadino di Sel, che ha aperto i lavori dicendo cose di sinistra: «Non si può sentire sempre che è necessario privatizzare e liberalizzare i servizi pubblici essenziali», individuando tra i nemici politici in particolare il Nuovo Centrodestra, definito da Guerrieri «Il fenomeno comico del secolo, che nonostante i ministri e gli assessori regionali incompetenti da queste parti arriva in doppia cifra alle elezioni», rimarcando la necessità di fare «Analisi e cineforum che si possono fare nella costituenda sezione che dev’essere un’altra cosa rispetto a quella del Pd locale che conta sì 150 iscritti ma che non si riunisce mai perché a nessuna delle sue anime sembra interessare quello che succede a Locri. Ormai – ha chiosato Guerrieri – ci si fa la tessera del Pd come se ci si dovesse iscrivere alla Conad o al Rotary club».
E se Emilio Lupis ha manifestato l’esigenza di «Sviluppare capacità critica, avendo come base l’interesse collettivo e non quello del singolo», il coordinatore del circolo della Locride di Sel Walter De Fiores ha ricordato le prime tappe del radicamento del partito nel territorio. «Dopo le primarie del 25 novembre del 2012 – ha detto – alle quali prese parte anche Nichi Vendola, abbiamo sentito il desiderio di proseguire l’esperienza, ottenendo ottimi risultati, come i 2.500 voti nel comprensorio raccolti alle Politiche dello scorso anno, conducendo – ha proseguito – significative battaglie su trasporti e sanità pubblica, ripartendo proprio dal contatto diretto coi cittadini tipico di chi ha politica nelle piazze e non nei salotti».
De Fiores non ha risparmiato qualche stoccata al centrodestra: «Come fanno a parlare – ha detto – quelli che hanno sostenuto Scopelliti dopo i suoi fallimenti?» e anche alle frange estreme della sinistra che intendono riproporre anche in chiave regionale il simbolo della lista Tsipras. «Altro che modello Reggio – ha chiosato – i modelli amministrativi da esportare sono quelli di Benestare, Riace e Gioiosa Ionica».
A proposito di Benestare, era presente anche il sindaco Rosario Rocca, che ha fornito una interessante analisi non scevra da considerazioni critiche. «Sel non ha saputo – ha detto – cogliere l’attimo in cui aveva una base elettorale più ampia per diventare un riferimento di quella sinistra meridionalista che serve al Paese. Tuttavia- ha continuato – anche quest’anno ho rinnovato la tessera e spero in una crescita del partito che deve dimostrare capacità di governo per spostare a sinistra l’asse di un esecutivo vittima del renzismo ma rifuggendo, nel contempo, da chi vuole fare solo testimonianza come l’estrema sinistra».
Non è mancato, da parte di Rocca, qualche riferimento critico alla situazione politica nella Locride «Priva – ha detto – di una classe dirigente credibile e con un’azione di AssoComuni impalpabile. La partita della città metropolitana – ha aggiunto – è stata scippata dal confronto con il territorio e ora la Locride rischia di essere pesantemente penalizzata, dopo i guasti del passato tra cui, per esempio, la perdita di un finanziamento regionale per la raccolta differenziata dei rifiuti dovuto, sostanzialmente, alle pecche del consorzio di funzioni e di gestione “Locride Ambiente” gestito da Vincenzo Loiero».
Tuttavia, nel dichiararsi «A disposizione del partito e in particolare della costituenda sezione locrese che – ha detto – deve diventare una struttura comprensoriale», ha ricordato i meriti del partito regionale «che grazie a Gianni Speranza ha impedito che si realizzasse l’accorduni tra Maiolo e gentile benedetto a livello romano».
Il sindacalista Cgil Mario Caroleo ha parlato dei suoi trascorsi «Nel Psi che lottava insieme al Pci per il riconoscimento dei diritti civili» e ha riconosciuto la necessità di «superare le politiche clientelari e la rappresentanza partitica locrese di un centrosinistra in mano ai vecchi notabili democristiani», ripartendo da «fattispecie concrete come l’accentramento reggino di uffici che curano questioni di grande rilevanza sociale e il ripristino di un trasporto pubblico efficiente che è da tempo finito nelle mani dei privati».
L’ex consigliere comunale Annarosa Broussard ha invitato tutti i militanti del partito «A essere più diretti per poter affrontare le piccole e le grandi questioni concrete, essendo concretamente propositivi e superando le logiche clientelari che da tempo hanno inquinato la politica, specie da queste parti».