Di SEGUITO LA NOTA DEL CIRCOLO S.E.L LOCRIDE
La condanna in primo grado nei confronti di Giuseppe Scopelliti, governatore della Regione Calabria e principale esponente del centrodestra calabrese, certifica il fallimento del suo modus operandi a livello politico-amministrativo per quanto riguarda la sua decennale gestione del potere nella città dello Stretto. Disastro già assodato da Corte dei Conti e tecnici ministeriali per cui la sentenza attribuisce precise responsabilità all’ex sindaco.
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Tutto ciò rappresenta, inoltre, il fallimento del modello Reggio esportato trionfalmente a livello regionale e che più volte e in mille sfaccettature si è ripetutamente rivelato fallimentare. Basti pensare alla situazione della sanità calabrese che in nome di una razionalizzazione e di una riqualificazione indubbiamente necessaria ha stravolto le vite dei calabresi che anche per una minima prestazione sanitaria di base sono costretti a recarsi lontano da casa, ad esempio per accedere alle cure erogate dalle strutture ex SAUB accorpate nella Locride e difficilmente raggiungibili autonomamente per via dei continui tagli al trasporto pubblico decisi dalla stessa Regione. Non da meno è da ricordare la continua e indiscriminata spoliazione dell’Ospedale di Locri e la pantomima legata al destino della Fondazione Campanella. Nonostante il gran numero di fedelissimi vecchi e nuovi, in cerca di un posto al sole, la Locride è sempre stata poi la prediletta, in senso negativo, dell’ormai ex Governatore Scopelliti, il quale non è mai riuscito a spiegare cosa stesse succedendo e cosa si stesse per decidere in merito alla discarica di Casignana tanto cara all’ex sindaco e sodale di Scopelliti, Pietro Crinò, come anche il silenzio che ha fatto da padrone sulla fallimentare gestione dei rifiuti. Non ha spiegato inoltre, nonostante avesse cavalcato la cosa in campagna elettorale, cosa ne è stato del polo universitario di Locri chiuso nonostante lui e il suo luogotenente nella città di Locri, Giovanni Calabrese, all’epoca componente della Giunta Macrì, avessero rassicurato gli oltre 300 studenti locridei iscritti, sul futuro della sede staccata dell’Università di Messina. Provvidenziale coincidenza ha voluto che proprio in quel periodo ci sia stata l’apertura dell’università privata a Locri nello stabile del call center a cui è legato lo stesso Giovanni Calabrese, diventato nel frattempo l’attuale Sindaco della Città. Sono passate poi sempre sotto silenzio le allegre gestioni dei fondi comunitari in merito all’occupazione giovanile e a favore delle imprese per i quali sono stati pubblicati bandi su cui sarà necessaria un’attenta e approfondita analisi per svelarne modalità e risultati. Emblematica resterà per sempre la gestione della società finanziaria Fincalabra che tra scandali, inefficienze e continui stop operativi ha mantenuto bloccati milioni di euro destinati alle imprese e agli aspiranti giovani imprenditori calabresi. La vicenda Gentile- De Rose, quest’ultimo Presidente proprio di Finacalabra, ha finalmente permesso ai calabresi e all’Italia di svelare al grande pubblico lo spessore della persona a cui Scopelliti aveva affidato le sorti dell’economia calabrese, non dimenticando il fedelissimo Dott. Arena, diventato sindaco subito dopo l’ex governatore e poi graziato, dopo il commissariamento governativo, con una nomina come Assessore regionale alle Attività produttive. Un velo pietoso a parte merita il settore trasporti, umiliato in prima battuta con la mancata nomina di un assessore al ramo, e ancor di più successivamente con la nomina del dermatologo taurense, Fedele, il quale è stato artefice o colpevole spettatore di numerosi fallimenti, già denunciati da questo Circolo e da numerose associazioni sul territorio. Questo già basterebbe ed è bastato alle persone responsabili della Calabria per chiedere più volte le dimissioni di Giuseppe Scopelliti, per manifesta incapacità politico-amministrativa. Questo e la condanna per abuso d’ufficio e falso in bilancio non sono bastati e probabilmente non basteranno per evitare ai suoi numerosi ciechi, irresponsabili e probabilmente interessati sodali di ricoprirsi di ridicolo con farneticanti e deliranti espressioni di solidarietà che oltre ad una vergognosa ipocrisia trasudano di imbarazzante pochezza civile, mancando di rispetto ai calabresi vittime in vario modo del “Sistema Scopelliti”, e politico-amministrativa.