ROCCELLA JONICA- Continuano senza tregua i controlli per il contrasto al fenomeno della pesca abusiva e con attrezzi non consentiti.
Altre due azioni portati a termine dai Militari dell’Ufficio circondariale Marittimo di Roccella Ionica lungo tutto il litorale di competenza che si estende dai comuni di Casignana a Monasterace. Appena passata la mezzanotte una rete tipo sciabica, lunga circa 100 metri, è stata sequestrata nella zona nord della spiaggia di Locri a dei pescatori non professionali intenti ad effettuare sciabica da spiaggia. Grazie all’intervento della guardia costiera l’attività è stata interrotta ed all’incauto pescatore, proveniente dal versante tirrenico è stato sequestrato l’attrezzo vietato consistente in una rete tipo “sciabica” per la pesca del bianchetto. Altro intervento è stato portato a termine lungo il litorale tra Caulonia e Stignano, alle prime luci dell’alba. I militari operanti hanno provveduto a porre sotto sequestro, oltre all’attrezzo di tipo sciabica, anche 5 chilogrammi di prodotto ittico, cicirello, frutto dell’utilizzo del suddetto attrezzo considerato vietato dalla vigente normativa. Il prodotto ittico sequestrato, a seguito di ispezione del veterinario dell’ASP di Locri che ne ha attestato l’idoneità al consumo umano, è stato devoluto in beneficienza ad un ente caritatevole. In entrambi i casi oltre al sequestro amministrativo degli attrezzi e del pescato, ai proprietari/utilizzatori che hanno violato l’articolo 10 comma 1 lettera h e i del d.lgs. n. 4 del 9 gennaio 2012, punito dall’articolo 11 comma 4 lettera a e art. 12 dello stesso decreto, è stato elevato il verbale amministrativo per una sanzione che va da 1000 a 3000 euro. Il Comandante Indelicato ha dichiarato che la sua volontà e quella dei suoi uomini è di continuare a contrastare questo increscioso fenomeno di sfruttamento delle risorse ittiche; i controlli continueranno nei prossimi giorni al fine di prevenire, accertare e reprimere ogni genere di comportamento illecito con particolare riguardo alla pesca illegale ma anche alla commercializzazione del prodotto di questo tipo di pesca. Si rammenta ancora che per tutto il mese di marzo vige il divieto di pescare (catture “bersaglio” e/o “accessorie”), detenere a bordo, trasbordare e sbarcare esemplari di pesce spada nel Mar Mediterraneo, divieto rivolto a tutti coloro che esercitano la pesca sia in forma professionale che sportiva e ricreativa. La norma sanzionatoria per tali condotte illecite prevede aspre sanzioni non solo per chi pesca e commercializza tale specie ittica nel periodo di fermo, ma anche per chi acquista e quindi detiene novellame di pesce spada.