di Antonella Scabellone
SIDERNO- Sette cani e venti gatti oggetto di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Locri. Non erano tenuti, secondo la procura, in ambienti idonei e, soprattutto, con i loro strepiti, disturbavano la quiete pubblica, rischiando, inoltre, di contagiare di malattie la salute di anziani e bambini che vivono in un condominio di corso Garibaldi.La loro proprietaria, tra l’altro presidente di una nota associazione animalista, che da anni si è contraddistinta per la sua “battaglia“ a favore degli amici a quattro zampe (in particolare vie era un progetto per creare con la collaborazione del Comune di Siderno un rifugio per animali), è stata iscritta nel registro degli indagati per il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone. Ma, cosa sicuramente peggiore per lei, è stata privata da alcuni giorni dell’affetto dei suoi animali che dallo scorso 7 luglio sono ospitati in delle gabbie nel canile di Caulonia.
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E’ questa la paraddosale vicenda che vede protagonista Marilene Bonavita, presidente dell’associazione animalista O.L.A. “Oltre l’Arcobaleno Onlus”, da quando, lo scorso 7 luglio, uno spiegamento di forze di polizia e veterinari dell’ASP ha fatto irruzione presso la sua abitazione a Siderno in corso Garibaldi e ha sequestrato due cani di piccola taglia, Margie e Mafalda, regolarmente microchippati, e vari gatti, che vivevano con lei da oltre 10 anni. Tutto è partito dalle denunce di due parenti con le quali pare non vi fossero buoni rapporti, a cui è seguita un’ ispezione del servizio veterinario dell’ASP di Reggio Calabria e poi il provvedimento di sequestro preventivo del Gip presso il Tribunale di Locri Caterina Capitò. Fatto sta che gli animali sono stati “impacchettati” e trasportati al canile di Caulonia a cui sono stati affidati in custodia in attesa di ulteriori provvedimenti.
Profondamente indignata per quanto accaduto, ma anche e soprattutto molto preoccupata per la salute dei sui animali, non abituati a vivere in cattività ma da sempre liberi in tre ampi appartamenti, Marilene Bonavita si è da subito attivata e ha iniziato una battaglia legale per tutelare i suoi diritti. Difesa dall’avvocato Giuseppe Lupis del foro di Roma ha innanzitutto depositato un’istanza di dissequestro dei cuccioli presso il Tribunale del riesame di Reggio Calabria e un’istanza di affidamento in custodia indicando un nuovo immobile con giardino dove ospitarli. Ma la Bonavita non si è fermata qui. Lo scorso 16 luglio ha chiesto e ottenuto di essere ricevuta dal procuratore capo della Repubblica del Tribunale di Locri Luigi D’Alessio con cui avrebbe a lungo parlato della sua triste vicenda.
“In ambito giudiziario gli animali non sono più considerati una ‘cosa’ che può essere sequestrata-ha precisato la presidente della OLA- bensì esseri senzienti che meritano rispetto. Esigo che venga restituita al più presto la libertà ai miei cani e gatti che, tra l’altro, su disposizione del custode del canile, posso vedere solo due giorni a settimana e per solo dieci minuti con il divieto di toccarli”.
Per quanto sta accadendo la presidente della Onlus da giorni sta ricevendo tantissime testimonianze di affetto e solidarietà sul web e sulla pagina facebook della dell’associazione. E’ scesa in campo anche l’Associazione “Animalisti italiani Onlus” che attraverso il suo presidente ha preannunciato azione legale; mentre i soci della O.L.A si sono dati da fare e hanno creato una petizione a livello nazionale, che tutti potranno firmare al seguente indirizzo :http://firmiamo.it/salviamo-cani-sequestrati-al-presidente-ola-onlus.