Da quel dì in cui è divenuta Supercampione d’Italia la compagine milanese ha conosciuto soltanto vittorie in campionato con un crescendo tale da ricacciare indietro a -12 la Juventus ed un punto poco più giù, -13, il Milan. L’altra faccia del…nerazzurro scenderà in campo non essendo da meno quanto a ruolino di marcia ancorché i venti punti di distacco – 66 per i milanesi e 46 per gli orobici – facciano pensare ad una distanza siderale difficilmente colmabile domani sera; la “banda Gasperini” è senz’altro tornata ai livelli che le sono più congeniali dopo il periodo negativo che non le ha consentito di esprimersi ad alta quota.
di Antonio Baldari (foto fonte Il Messaggero)
Recupero di Serie A tra Internazionale Milano ed Atalanta, domani sera, allo stadio Giuseppe Meazza di San Siro, ore 20.45; la partita è stata procrastinata in tale giorno a seguito della parentesi legata alla Supercoppa Italiana 2023 che, com’è noto, prevedeva il nuovo format “final four” tra il 19 ed il 22 gennaio scorsi, e quindi il rinvio della gara in un momento in cui entrambe le formazioni godono di un ottimo momento. In pratica è “nerazzurri contro”, con la compagine milanese di mister Inzaghi che, proprio da quel dì in cui è divenuta Supercampione d’Italia, ha conosciuto soltanto vittorie in campionato con un crescendo di goals fatti, tanti; goals subiti, pochissimi; cleensheet, da record eguagliato e, in ultima analisi, punti in carniere da ricacciare indietro a -12 la Juventus, seconda in classifica ed un punto poco più giù, -13, il Milan.
Gioca, l’Inter di Simone, e gioca benissimo al punto da far quasi impallidire i campioni del Triplete di mourinhana memoria perché, a memoria, nell’ambiente meneghino non si ricorda una squadra che abbia sfoggiato un calcio così bello, arioso, frizzante; è ovvio, non si è ancora giunti alla realizzazione dei sogni che, evidentemente, rimangono il 20mo scudetto con annessa seconda stella, così come la Coppa “dalle grandi orecchie” la scorsa edizione sfuggita per un soffio al cospetto del plurivittorioso Manchester City.
Che è allenato da quel Pep Guardiola il quale, nel momento in cui veniva premiato miglior allenatore della scorsa stagione, ha avuto delle parole di sincero elogio per Lautaro & co. e per il suo collega italiano nella fattispecie, di cui si può dire – e questo è certo – di quel non so che di “Inzaghismo” che oramai pervade in lungo ed in largo il calcio italiano, con una sua filosofia, con i suoi metodi, in buona sostanza con il suo calcio che ora viene guardato con estremo interesse soprattutto oltreconfine.
E l’Atalanta? Beh, l’altra faccia del…nerazzurro che scenderà in campo non è da meno quanto a ruolino di marcia, molto positivo, ancorché i venti punti di distacco – 66 per i milanesi e 46 per gli orobici – facciano pensare ad una distanza siderale difficilmente colmabile domani sera; sarà anche vero questo posto che i numeri, per quanto siano freddi, dicono sempre la verità ma, di fatto, la “banda Gasperini” è senz’altro tornata ai livelli che le sono più congeniali dopo avere attraversato i marosi di cambi di squadra, infortuni e tutto ciò che non le ha consentito di esprimersi ad alta quota.
Alla “Scala” del calcio Koopmeiners e compagni se la vorranno giocare a viso aperto e sempre senza alcun timore reverenziale, peraltro, se ci mettiamo che gli attuali battistrada registreranno delle assenze importanti quali Acerbi, Thuram e dal turno precedente anche il faro illuminante del suo gioco, ossia Hakan Calhanoglu, allora sperare in un colpo a sorpresa non è poi così peregrino: insomma, gli ingredienti per assistere ad una bella gara di pallone ci sono tutti, come sempre in casi del genere, quando ci sono di fronte due grandi squadre, la differenza starà anche e soprattutto negli episodi che vedranno questo o quel fuoriclasse salire in cattedra e decidere l’esito del match.