R. & P.
《E’ in atto una vera “schizofrenia tributaria” che trova nelle richieste di pagamento del servizio idrico il suo apice di delirio》. E’ quanto afferma Saverio Cuoco, presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, che arriva a chiedere interventi risolutivi, per incapacità a gestire un sistema tributario affetto da patologie organizzative gravi e manifesti errori nelle richieste inviate agli utenti, tali da non etichettare più il fenomeno quale “bollette pazze”, ma piuttosto un sistema “impazzito” e non più gestibile nel suo complesso.
Verifichiamo quotidianamente presso la sede dell’associazione i macroscopici errori, più volte denunciati nel tempo, contenuti negli avvisi di pagamento del servizio idrico e sui tanti avvisi di accertamento esecutivo degli stessi, che presupporrebbero un atto inviato in precedenza del tutto inesistente. L’Antitrust, su denuncia dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria per la mancata applicazione della prescrizione breve biennale, ha evidenziato il mancato rispetto delle modalità informative (evidenziazione in fattura gli importi prescrittibili) previste dalla nuova disciplina sulla prescrizione biennale e mancato riscontro e accoglimento delle istanze presentate dai consumatori per eccepire l’intervenuta prescrizione biennale.
La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto infatti l’istituto della prescrizione biennale anche per il settore dei servizi idrici, prevedendo il diritto degli utenti, di eccepire la prescrizione degli importi riferiti a consumi risalenti a più di due anni addietro a decorrere dal 1° gennaio 2020. Pertanto, sulla scorta di tale rilievo e per non incorrere in conseguenti sanzioni, il Comune da una parte, si è affrettato a pubblicare sui principali quotidiani locali, la notizia che le bollette dell’acqua inviate ai cittadini tra il 2016 e 2018 sono prescritte, previa specifica istanza, dall’altra invia avvisi di pagamento relativi ad anni ancor più pregressi, risalenti addirittura al 2009, 2010 e così via, senza interruzioni di atti vari notificati nel tempo. Stragrande maggioranza di bollette fatturate sulla scorta delle stime di consumo e non rilevate attraverso la lettura, richieste di pagamento relative a fatture già pagate in precedenza, importi calcolati in maniera incomprensibile e addirittura in alcuni casi, è stato indicato erroneamente (come appurato dalla relativa foto), il numero del contatore piuttosto che i metri cubi consumati, determinano l’evidente difficoltà a continuare a gestire un sistema tributario che presenta delle deficienze incolmabili (anche sulle richieste di pagamento della TARI), che impongono dei rimedi risolutivi nella macchina organizzativa dei tributi.
L’Unione Nazionale Consumatori Calabria rimane in attesa della decisione dell’Antitrust che, come comunicato, dovrà intervenire, (salvo ulteriori proroghe), entro luglio corrente anno, per chiedere anche il rimborso degli anni antecedenti al 2020, per coloro che hanno già corrisposto il relativo tributo, in seguito alle omesse informazioni sui diritti degli utenti.