RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Preg.mo Prof. Domenico Minuto,
Avverto la necessità di rivolgerLe alcune righe per aggiornarLa sullo stato dell’opera dei lavori relativi al Parco d’autore Francesco Perri e segnatamente all’ Attrezzamento del percorso naturalistico di Pietra Cappa.
Ne ragionammo nel mese di luglio scorso quando, di ritorno da un sopralluogo per la sistemazione di alcune corde che, sarebbero servite a facilitare la risalita del monolite di Pietra Cappa per issarvi la bandiera di Libera, in occasione della Giornata della Memoria, Le telefonai per scambiare impressioni sui lavori in corso.
Ricordo che sapere di cosa si stava dotando la strada per raggiungere la Regina dell’Aspromonte, come viene chiamata Pietra Cappa, La fece reagire con determinazione ed inviò un messaggio al Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte per il tramite della Presidente di “Italia Nostra” in cui ne chiedeva l’intervento perché “ … voglia vigilare affinché la severa maestà della nostra montagna non venga ridicolizzata con strutture solitamente soltanto utili per chi le mette in opera.”
Ricordo anche che il Presidente, Dott. Prof. Giuseppe Bombino, La tranquillizzò con una immediata risposta sempre tramite la Presidente di Italia Nostra, Angela Martino “Procedo immediatamente…
Ringrazia il Maestro Minuto”.
Ci risentimmo telefonicamente nel mese di ottobre, perché Le comunicai che la nostra montagna era stata “ridicolizzata” con i lampioni da incrocio stradale che, si accendevano anche di giorno con un po’ di nebbia.
Le comunico che qualche giorno fa, sono tornato a Pietra Cappa per accompagnare alcuni amici che non ci erano mai stati ed ho avuto modo di vedere che all’ultima zona, sosta in località Scaru, i lampioni non sono stati posizionati, ma lungo il percorso i pali dell’illuminazione sono stati rinforzati con la saldatura di bacchette da 4 metri di ferro ad L, perché il peso del lampione e del pannello fotovoltaico aveva fatto incurvare alcuni pali e tre o quattro, il vento li ha abbattuti come fuscelli.
Naturalmente per terra sono rimasti i pali, di ridicolo spessore, perché i lampioni ed i pannelli sono stati prontamente asportati. Lei si domanderà, a che fine le riporto queste notizie.
Naturalmente non si tratta di semplice informazione, so quanto sia autorevole la Sua parola, nonostante il cognome, per levatura morale e di studioso puntuale ed onesto, ma anche di camminatore che se parla viene ascoltato.
Lei in un pubblico intervento di qualche anno fa, nel salone della Provincia di Reggio Calabria, auspicava che consegnassimo la nostra montagna agli immigrati, perché sicuramente l’avrebbero amata e trattata meglio di noi.
Mi spiace dirLe che, se questo è il rispetto che ne riserviamo, probabilmente non la vorrebbero neanche in comodato d’uso gratuito, visto come l’abbiamo ridotta.
I lampioni di Pietra Cappa hanno fatto la fine che meritavano, i nostri soldi no!
Come diceva il grande Cicerone “non siamo nati soltanto per noi”. Ma erano altri tempi!
La saluto con i sensi della mia stima.
Arturo Rocca
Presidente Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita