di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Più tempo e ulteriori lavori per risolvere il problema del cattivo odore che si sprigiona dall’impianto di smaltimento rifiuti.
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Saranno necessarie le prossime due settimane per l’evacuazione dell’ulteriore frazione organica tra le 1200 tonnellate di rifiuti indifferenziati presenti nei tunnel. La prossima settimana esperti del settore dopo un primo sopralluogo torneranno per intervenire sull’impianto di smaltimento rifiuti dopo aver costato la necessità di ulteriori lavori oltre quelli già fatti nelle ultime settimane. Questo è ciò che il tecnico della Regione, il geometra Amedeo Codispoti, ha spiegato ai cittadini che protestano da giovedì dopo aver capito che quanto fatto fino ad ora non era stato risolutivo.
I cittadini poco convinti che questa sarà la volta buona per la risoluzione del problema e dopo una pressione da parte delle istituzioni per la conclusione della protesta e il relativo blocco dei camion, attenderanno questo ulteriore periodo nella speranza che possa bastare e non sia semplicemente un ulteriore tentativo in cerca della soluzione definitiva. La protesta si è conclusa a mezzanotte.
«Con degli esperti siamo stati qui il 3 settembre e dall’incontro è scaturita la necessità di procedere con ulteriori lavori all’impianto: il potenziamento del sistema di aspirazione; al fine di garantire la depressione anche dell’area di maturazione andrà verificata la possibilità di aggiungere al biofiltro ulteriore materiale filtrante, quindi implementarlo; munire il fronte lato nord-est del biofiltro di almeno tre cannoni di deodorizzazione e prevedere a valle del sistema di umidificazione un impatto di dosaggio di barriera osmogenica; le aperture devono essere munite di barriera osmogenica funzionanti in automatico solo a porte aperte». Tutti lavori immediati che avranno, quindi, bisogno non di tantissimo tempo per essere realizzati.
Il geometra Codispoti ha spiegato in una riunione ai cittadini in protesta e ai sindaci presenti, il sindaco Giuseppe Strangio presidente del Comitato dei sindaci della Locride e i sindaci di Bianco e Gioiosa Ioncia, che la Regione ha investito del problema lo studio tecnico Martino che ha realizzato l’impianto di Salerno e che sta progettando il revamping degli impianti calabresi.
Ha ricordato che il monitoraggio degli impianti del sistema Calabria sud e nord è stato avviato da giugno, dopo l’assunzione ad aprile, sottolineando che la Regione non è inerme di fronte ai problemi dei rifiuti e che la situazione si è venuta a determinare «per un mancato conferimento degli sfalci di potatura indispensabili per la miscela che serve alla lavorazione dell’organico. In proporzione 40% degli sfalci e 60% di organico».
Affermazione sicuramente valida, ma che certo non ha convinto i cittadini presenti. Se questo fosse stato il problema reale si sarebbe ovviato molto prima. Ma il materiale nel tempo si è accumulato senza che venisse lavorato come si sarebbe dovuto fare.
«Si è proceduto con l’evacuazione del materiale pari a 700 tonnellate – il geometra ha ricordato i passaggi di queste settimane – prima causa delle emissioni odorifere forti. Abbiamo sostituito il biofiltro, avviata un’azione intensa di verifica, ma i processi sono complessi e a questi si deve aggiungere l’attesa degli esiti delle procedure amministrative proprie del trattamento dei rifiuti. Abbiamo dovuto “caratterizzare” in base ai codici Cer, avere l’omologa e poi trasferirli nel posto indicato per smaltirli. Tutto questo processo ha dei tempi! Il fatto che voi continuate a dire che il cattivo odore si sente maggiormente in alcune ore della sera verrà monitorato, nel senso che cercherò di capire le motivazioni pernottando in zona».
Alla richiesta di delucidazioni sul lavoro che avrebbe dovuto avviare l’Arpacal ha sottolineato di aver chiesto che venissero fatti i controlli delle emissioni odorifere e sulla qualità dell’area. «Si sono presentati all’impianto chiedendo dei parametri che poi io ho letto esserci, perché presenti nell’Aia, l’autorizzazione data dalla Regione, ma comunque nella stessa autorizzazione sono previsti i controlli che l’Arpacal deve fare a prescindere. Mentre relativamente all’ispezione di cui ha parlato ad agosto il ministro Maria Carmela Lanzetta, è stata incaricata la sezione di Locri della Guardia forestale e due dirigenti esperti nel settore. Hanno acquisito materiale, fatto foto, ma non so altro».
Dal canto loro i sindaci presenti hanno affermato che faranno più attenzione ai mezzi che trasportano a Siderno i rifiuti in modo da evitare il cattivo odore o la fuoriuscita di liquido dagli stessi e che solleciteranno l’Arpacal per procedere con il monitoraggio. In più i cittadini sono riusciti nel corso del pomeriggio a mettersi in contatto con il dirigente regionale, Bruno Gualtieri, tramite Michelangelo Vitale, dal quale sembra abbiano ottenuto di incontrarsi nei prossimi giorni.