di Gianluca Albanese
SIDERNO – E’ la nostra Antonella Scabellone il nuovo presidente della pro loco di Siderno. Eletta con 56 voti contro i 54 del valoroso sfidante Domenico Leandri, la giornalista di Lente Locale, espressione del rinnovamento nella continuità rispetto all’uscente direttivo con in testa l’ormai ex presidente Agostino Santacroce, ha seguito col fiato sospeso lo spoglio che si è appena concluso, come si dice in questi casi, al photofinish.
Questi gli eletti nei vari organismi della pro loco, espressione della città già popolosa del comprensorio:
Collegio dei probiviri: Caterina Mammola, Osvaldo Mirenzi e Mario Diano. Supplenti Alessio Lamonaca e Giuseppe Caruso.
Revisori dei conti: Luigi Brugnano, Domenico Surace e Graziella Tavernese. Supplenti Domenico Panetta e Aldo Caccamo.
Consiglio direttivo: Agostino Santacroce, Giuseppe Badia, Marilena Romeo, Antonella Verteramo, Giuseppina Scuncia e Gianluca Leonardo.
Fin qui gli eletti.
Però, una considerazione finale va fatta: indipendentemente dall’esito delle urne, che necessariamente decreta vincitori e vinti, hanno vinto tutti. Ha vinto Siderno, che si conferma impareggiabile laboratorio di partecipazione collettiva alla vita pubblica, fucina di realtà associative encomiabili e comitati come quello di Zammariti (per citarne uno tra tanti) di cui è espressione il candidato sconfitto per soli due voti Domenico Leandri, siciliano di origine ma sidernese di adozione.
Dunque, complimenti ai vincitori ma onore a chi non è stato eletto e ha mostrato l’amore nei confronti di questa città mettendosi in gioco. Ovviamente, auguri di buon lavoro a tutta la pro loco.
Insomma, visto l’interesse suscitato dall’elezione, possiamo dire che questa costituirà un buon viatico per le consultazioni amministrative che si terranno in autunno, in una data compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre.
I consigli comunali si possono sciogliere per decreto e gli enti possono essere commissariati. Ma la libertà di associazione, la partecipazione democratica e la vitalità di una comunità, no.
E’ questa è la lezione delle elezioni di questa sera.