di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Con l’autoconvocazione di questa mattina il consiglio comunale ha approvato i punti previsti all’ordine del giorno dell’assise di venerdì scorso. Dopo quella del regolamento che scandirà la nascita e la gestione dei comitati di quartiere, ad essere approvati altri due punti rilevanti per il proseguo della vita amministrativa sidernese.
Il primo: “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 – bilancio pluriennale 2015/2017 – relazione previsionale programmatica 2015/2017”, sul punto ha relazionato l’assessore al ramo, Gianni Lanzafame, evidenziando come nel documento si è cercato di salvaguardare i servizi essenziali con l’incremento delle spese relative alle scuole, con la dotazione dei cimiteri del minimo essenziale per migliorare la condizione attuale e la riduzione delle tariffe per il suolo cimiteriale, ma anche la predisposizione per l’avvio del servizio mensa ad apertura dell’anno scolastico e delle piccole somme per le politiche sociali. Nel bilancio si è previsto l’avvio del percorso per ottenere la Vas e la realizzazione del Piano spiaggia e gli importi per il ripristino del lungomare e l’avvio della differenziata. Documento sul quale i revisori dei conti hanno espresso parere favorevole.
Sull’argomento inevitabile la discussione, a prendere la parola il consigliere di minoranza, Pietro Sgarlato, il quale ha posto l’accento sulla situazione dei residui attivi e passivi e sulla relazione ministeriale relativa alla richiesta da parte del Comune riguardante il fabbisogno di personale. Ministero che ha approvato l’assunzione di una categoria D1 come responsabile del settore territorio, sottolineando che la stessa dovrà dipende da una riduzione delle spese correnti in bilancio, cosa che Sgarlato dice di non leggere nel documento.
A queste il consigliere Sgarlato ha aggiunto un’altra questione riguardante l’adesione del Comune agli organismi partecipati, sui quali la Commissione straordinaria che ha preceduto l’amministrazione attuale ha stabilito di dismettere tutte le quote dando compito agli uffici preposti. Questione questa sulla quale secondo il consigliere non si proceduto, anzi nello scorso consiglio si è deciso di fare parte del Consorzio Locride Ambiente.
Su questi argomenti l’assessore al bilancio e in un secondo momento anche il segretario comunale hanno risposto, ricordando come l’accertamento straordinario dei residui è un atto da fare in un’unica soluzione e contestualmente all’approvazione del rendiconto 2014, quest’ultimo approvato dalla Commissione che avrebbe avuto l’obbligo di procedere al riaccertamento, ma così non è stato. “Abbiamo iniziato a lavorarci appena insediatoci, sperando in una proroga che poi non è arrivata. Nel decidere abbiamo pensato fosse giusto portare il bilancio in assise e lavorare sui residui subito dopo. Per le partecipate il problema ce lo siamo posto e stiamo valutando come procedere anche perché la Commissione straordinaria ha prodotto un atto che non tiene conto delle indicazioni ministeriali”. Il punto è stato approvato con i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza a partegli assenti Maria Teresa Fragomeni e Salvatore Pellegrino e con l’astensione dei consiglieri di minoranza, Pietro Sgarlato e Michele Cataldo.
Sull’altro punto la “Convenzione ex art. 30 D.Lgs n. 267/2000 per la gestione associata del servizio di collegamento e depurazione della acque reflue – Approvazione schema di transizione” è stato il sindaco, Pietro Fuda a prendere la parola al posto dell’assessore al ramo, il vicesindaco, Anna Romeo, la quale è intervenuta successivamente sugli aspetti tecnici.
Il primo cittadino ha ricordato la storia dell’impianto di depurazione dalla nascita ad oggi. “Non mi sembra che, vista la prospettiva e conoscendo i fatti, qualcuno possa, in buona fede, nutrire ancora dubbi sulla necessità di chiudere il contenzioso. Fare la transazione con la società Siderno Ambiente, perciò, non è nemmeno una scelta, è un preciso obbligo! E non lo affermano il Sindaco o il Vice Sindaco di Siderno, lo dice la Regione Calabria con una lettera che è stata trasmessa anche alla Procura regionale della Corte dei Conti! Egregi Consiglieri – ha continuato il sindaco – qui non si tratta di interpellare avvocati o chiromanti, che sappiano prevedere come si concluderà la causa pendente davanti al Tribunale di Locri. Non sono un avvocato e non posso certamente escludere che il Tribunale, e poi magari la Corte d’Appello e pure la Cassazione, tra quindici o vent’anni, possano stabilire che un privato che ha costruito un’opera pubblica mettendoci anche capitali propri, è giusto che ci rimetta i soldi. Non posso nemmeno escludere, però, che il Comune venga condannato: le transazioni servono proprio ad evitare di correre i rischi della lite. Tuttavia, ripeto, l’interrogativo non è quante probabilità abbiamo di vincere la causa?La domanda è un’altra: possiamo mantenere il finanziamento pubblico, senza concludere la transazione con Siderno Ambiente? La Regione dice di no e lo comunica anche alla Corte dei Conti! E noi, di fronte alla prospettiva indicata dalla Regione, di fronte a quella che è una vera e propria diffida rivolta contro i Comuni, nella quale vengono rappresentati danni che a pagarli non basterebbero tre generazioni, cosa dovremmo fare? Continuare la causa per il gusto di vedere come finisce? Signori Consiglieri, decidere sulla transazione, significa valutare se sia più conveniente, per il Comune, chiudere il contenzioso riguardante la costruzione dell’impianto, o mantenerlo in vita. Personalmente, non ho alcun dubbio sul fatto che sia più conveniente chiuderlo”.
Sul delicato argomento i consiglieri di minoranza hanno posto le loro perplessità. “Ho ascoltato la relazione del sindaco, su quella un po’ prolissa del vicesindaco non posso nascondere che mi sono distratto, ma nonostante questo continuo a rimanere della mia idea, un’opera – ha sottolineato Sgarlato – nata male. I miei dubbi rimangono, in termini ambientali Siderno pagherà un costo altissimo perché i cittadini devono sapere che verrà fatto un nuovo impianto nel quale saranno collettati anche i paesi della Vallata del Torbido. Transazione che se verrà firmata solo da Siderno, ma non dagli altri, sarà tempo perso”.
Prima della votazione il sindaco ha risposto ai consiglieri Sgarlato e Cataldo, affermando che non si tratta di procedere con la costruzione di un altro impianto, ma di potenziare e di adeguare quello esistente e che Siderno con la transazione risponderà per la propria quota.
Il punto è stato approvato solo dalla maggioranza, ma questa volta a parte gli assenti a non esprimere il voto è stato anche Carlo Fuda, uscito dalla sala delle adunanze per una telefonata improprogabile. I consiglieri di minoranza hanno espresso voto contrario.
A conclusione del consiglio comunale, sulla chiusura dell’ufficio postale di Donisi l’amministrazione procederà con un ricorso, mentre sui lavori di sistemazione a verde pubblico attrezzato sempre a Donisi, la giunta ha trovato depositato un progetto per procedere in tal senso.