di Emanuela Alvaro
SIDERNO – In attesa che il Ministro Alfano si pronunci sull’interrogazione relativa alla mini-imu, Dino Audino e Luigi Errigo spiegano le motivazioni che hanno portato a questo. Tutto è iniziato a concretizzarsi il 26 gennaio in occasione dell’incontro a Marina di Gioiosa Ionica con i parlamentari del Movimento Cinque Stelle, Dalila Nesci e Nicola Morra.
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Un dibattito a cui ha partecipato un rappresentante di “Siderno Libera”, Paolo Guarnaccia, che, da cittadino, ha sottoposto la questione della mini-imu del Comune di Siderno.
Questione dibattuta in più occasioni anche attraverso una nota nella quale, spiegandone i motivi, “Siderno Libera”, dissentiva rispetto all’operato della triade commissariale.
«Dalila Nesci chiaramente non al corrente della situazione amministrativa ha preso l’impegno con Paolo Guarnaccia di approfondire. Mi è stato chiesto – racconta Audino – di inviare tutta la documentazione. Insieme sempre a Paolo abbiamo inviato il fascicolo relativo, con tutti i documenti ufficiali del Comune, le interrogazioni protocollate da “Siderno Libera”».
Lavorando a contatto con l’assistente della parlamentare e specificando che Siderno è un Comune commissariato si è stabilito che si potesse procedere.
«Da qui è partita tutta la procedura dalla quale è stata prodotta la richiesta di “rimozione” della triade, una richiesta proforma che, chiaramente, non verrà mai accolta, ma che nel contempo – continua Audino – serve a dare un messaggio alla cittadinanza e alla triade stessa. Loro si stanno prendendo una bella responsabilità di fronte ai sidernesi, agendo, come noi crediamo, in modo illegittimo».
Comportamento illegittimo che i Cinquestelle sidernesi hanno ravvisato in altre occasioni, tra le quali l’aumento di stipendio del segretario comunale. «Se fosse stato un sindaco a non rispettare le scadenze imposte per legge, pubblicando in ritardassimo la documentazione sul sito del Mef, le responsabilità sarebbero emerse subito. Alle obbiezioni avanzate da “Siderno Libera” i commissari hanno risposto dicendo che avrebbero contattato il Ministero per avere maggiori riscontri sull’argomento, subito dopo, da un giorno all’altro, sull’Homepage comunale è stata pubblicata una nota con la quale si comunicava che il Ministero avesse risposto confermandone la legittimità».
Risposta della quale Errigo ed Audino sottolineano di aver chiesto una copia, mai pervenuta. Loro pensano sia stata fornita con una telefonata o una email, ma nulla di ufficiale.
«Una vicenda abbastanza anomala a cui si aggiunge il fatto che sia stata opera di commissari presenti a Siderno – concludono – perché il Comune è stato sciolto per infiltrazione mafiosa, e che sono qui per i cittadini, per far si che riottengano fiducia nelle istituzioni. Se ci fosse stato un sindaco ci sarebbero stati gli estremi per una denuncia. Vista la situazione gli estremi per intervenire sono stati considerati da dei parlamentari. Il Ministro Alfano si dovrà pronunciare, quasi sicuramente non provvederà alla “rimozione”, ma speriamo almeno che prenda dei provvedimenti seri».