*di Giuseppe Caruso
Egr. Direttore,
il mancato rispetto del termine perentorio del 31 marzo per l’approvazione delle nuove tariffe TARI, ha portato a un disequilibrio nel bilancio programmatico che per questa ragione ieri sera non è stato approvato, o meglio nemmeno messo ai voti, pensando bene l’Amministrazione, su impulso dell’ottimo consigliere Sgarlato, di rinviarne l’approvazione.
Diceva Confucio che “La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata”.
E così un termine perentorio, un piccolo, insignificante e banale termine perentorio, nella mani di un’Amministrazione imbelle, diventa ostacolo quasi insormontabile.
Non riuscire ad approvare il bilancio nei termini della diffida prefettizia può portare a conseguenze nefaste per l’Amministrazione. Ma questo conta poco. Conta poco che il Prefetto invii un Commissario (lo può fare? lo farà?); conta poco persino che il Sindaco si dimetta, che dimetta i suoi assessori o i responsabili del marchiano errore, perché se così fosse andremmo a votare che non è il peggiore dei mali, anzi.
Ciò che conta è che ancora una volta i sidernesi sono stati beffati da un’Amministrazione che tale non è perché incapace di amministrare, che a fronte di una riduzione delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti farà pagare ugualmente la spazzatura secondo le altissime aliquote precedenti, con buona pace dei vantaggi per la differenziata.
E’ stata chiesta al Sindaco da più parti, stasera in Consiglio, una “riflessione” sul punto. Nel linguaggio di strada significa “Sindaco dimettiti o dimetti la tua giunta”.
Credo che la stessa richiesta, oggi, si ritroverebbe nell’80% dei cittadini sidernesi, al pari della percentuale che ha portato all’elezione il senatore Fuda.
Sarà il caso di farla questa riflessione?
:*VOLO