RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
SIDERNO – Stamattina i consiglieri di minoranza Dott. Michele Cataldo e Dott. Pietro Sgarlato hanno presentato una richiesta di convocazione urgente del consiglio comunale per discutere della situazione determinatasi a seguito delle recenti intercettazioni, pubblicate dai giornali di ieri 29 settembre. La discussione appare necessaria alla luce del fosco scenario che gli organi di stampa hanno rappresentato e che comunque trae spunto da intercettazioni realmente avvenute e da ipotesi investigative formulate dagli inquirenti.
Non è mio compito stabilire la veridicità del quadro probatorio che è stato sia pure sommariamente illustrato dai giornali; dette valutazioni andranno eventualmente svolte nelle aule di tribunale.
La valutazione politica però deve essere “farina del mio sacco”. La gravità della situazione, che invece il Sindaco in suo recente articolo tende a minimizzare, si evidenzia quando sugli organi di stampa si leggono quelle che sono ordinarie riflessioni del cittadino comune e, con grande probabilità, valutazioni delle Autorità costituite. E’ infatti congettura tanto avulsa dalla realtà parlare di possibile scioglimento del consiglio per mafia, a fronte di una, sempre ipotizzata, raccolta di voti avvenuta ad opera delle ‘ndrine in favore di un consigliere, o a fronte di una ipotesi investigativa che vede coinvolto il Presidente del Consiglio comunale? Lungi da me l’esprimere giudizi sulle due persone coinvolte che, per quanto ne sò, sono persone stimabili e rispettabili, però purtroppo tali ipotesi, tali voci, ad oggi si ripete prive di fondamento, mettono in pericolo la democrazia in questo Paese. Sì, perché un eventuale nuovo scioglimento del Consiglio comunale sarebbe una tragedia immane. Al sol pensiero di essere nuovamente amministrato da funzionari che possono rivelarsi incapaci, rabbrividisco e questo sentire è condiviso da tutta la popolazione.
E allora, memore dell’impegno per il bene comune sempre professato dalla coalizione vincente, chiedo all’attuale Governo della città, se ha veramente a cuore le sorti del nostro Paese, di dimettersi, in modo da scongiurare il rischio di uno scioglimento del Consiglio.
Se l’attuale maggioranza è così sicura di rappresentare ancora le istanze di giustizia sociale della città, il passo non dovrebbe costarle nulla perché verrebbe in breve rieletta.
Al contrario avrebbe da temere se una minima parte di quanto ipotizzato dagli inquirenti fosse vero.