(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
SIDERNO – E’ Caterina Belcastro, sindaco di Caulonia e consigliere della città metropolitana di Reggio Calabria, delegato ai rapporti con la Locride, il nuovo presidente dell’Assemblea dei Sindaci della Locride. La nomina è avvenuta ieri sera, dopo il terzo scrutinio, con 17 voti a suo favore, ottenendo così la maggioranza su 32 sindaci votanti.
Per l’ennesima volta l’assemblea, nelle sue quasi quattro ore di durata, è stata intervallata da immancabili toni accesi, animi surriscaldati e provocazioni, dimostrando il divario e la poca compattezza e unitarietà esistente tra i primi cittadini del comprensorio.
Su 42 Comuni della Locride, 33 sono stati i sindaci partecipanti alla seduta di ieri.
Prima di arrivare all’elezione di Caterina Belcastro, condivisa dalla maggioranza, due sono state le sospensioni nel corso dell’assemblea. E in virtù della capacità di scegliere in maniera unanime, come soluzione ideale per la sopravvivenza dell’assemblea, è stato il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, a invitare tra i presenti, chi fosse stato disponibile a proporre la relativa candidatura, prima della votazione «Io – ha chiosato – non mi candido, bisogna giocare a carte scoperte ogni tanto in questa assemblea, è una questione di correttezza, è triste infatti ritrovarsi oltre 30 sindaci o loro rappresentanti, solo quando bisogna votare qualcosa. Spesso, quando si è trattato di affrontare problematiche legate al territorio, non si è raggiunto nemmeno il numero legale. Chi vuole fare il presidente che si proponga, non per occupare una poltrona per conto di un partito, ma per portare avanti le istanze del territorio, nel rispetto di noi sindaci, dei cittadini e del territorio che rappresentiamo. Chi vuole proporsi che lo faccia ora e non nelle sedi di partito a Catanzaro, a Reggio o a casa di qualcuno, ma lo faccia in questa sede e ci dica quello che ha intenzione di fare».
Un pensiero quello di Calabrese, ampiamente condiviso dal sindaco di Monasterace e presidente facente funzioni dell’assemblea, Cesare De Leo «Io – ha detto – ci metto la faccia. Metto a disposizione la mia lunga esperienza, in questi pochi mesi di presidente facente funzioni, ho fatto poco per la verità, però mi sono reso conto che è un incarico oneroso e arduo che può essere portato avanti con la collaborazione del Comitato dei Sindaci. Questo è il mio programma».
«L’associazione – ha poi ribadito il sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito – non ha bisogno di un presidente che costruisca il consenso fuori dall’assemblea. Venga in assemblea a conquistarsi il consenso. Serve un presidente autorevole, che riformi l’Associazione dei Sindaci, designato all’unanimità».
Dopodichè è stato il sindaco di Caulonia, Caterina Belcastro, a proporre la sua candidatura «Mi metto al servizio di questa assemblea – ha sostenuto – i sindaci conoscono più di tutti le problematiche di questo territorio. C’è sempre un filo diretto tra sindaco e cittadini, il sindaco rappresenta un’intera comunità, la nostra battaglia è quotidiana».
E a proposito del concetto di unitarietà, espresso a più riprese, è stato poi il primo cittadino di Mammola, in qualità anche di componente dell’Unione dei Comuni della Valle del Torbido, Stefano Raschellà, a chiedere la sospensione di qualche minuto dell’assemblea «Come sei Comuni dell’Unione della Valle del Torbido – ha esordito – avremmo auspicato che il risultato finale fosse stato quello di raggiungere un’intesa unitaria condivisa in maniera unanime da tutti, un segno di maturità auspicato in più sedute. Come Unione dei Comuni della Valle del Torbido nasciamo con questo intendimento».
Medesimo obiettivo interpretato anche dal sindaco di Gioiosa Ionica, Salvatore Fuda «Se c’è la possibilità di un ragionamento – ha evidenziato – un tentativo serio di superare le difficoltà di solitudine amministrativa dei Comuni, è la prima scelta da perseguire, la richiesta di sospensione vale nella misura in cui si riesce a cogliere la possibilità di costruire un’opzione di natura politica unitaria».
Così dopo alcuni tentennamenti e perplessità avanzati da alcuni sindaci presenti, l’assemblea è stata sospesa per dieci minuti.
Alla riapertura dei lavori, si è poi proceduto alla prima votazione, con 12 voti a favore di Caterina Belcastro, 4 per Cesare De Leo, 14 schede bianche e 3 nulle e successivamente al secondo scrutinio, conclusosi con 14 voti a favore del sindaco di Caulonia, 4 per il primo cittadino di Monasterace, 11 schede bianche, 2 nulle, 1 voto per il sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano e uno per quello di Bianco, Aldo Canturi.
Inevitabilmente, non riuscendo a raggiungere il quorum, si è proceduto alla terza e ultima votazione, con l’ulteriore richiesta di una nuova sospensione di dieci minuti della seduta, con il fine di ritrovare una maggioranza e una unitarietà nell’interesse del futuro dell’assemblea, per designare un presidente condiviso.
Ma è alla ripresa dell’assemblea che il sindaco De Leo, per superare la situazione di empasse creatasi, ha proposto il nome del neo sindaco di Marina di Gioiosa Ionica, Geppo Femia, a concorrere alla nomina di presidente dell’associazione, invitando anche la Belcastro a fare come lo stesso primo cittadino di Monasterace, un passo indietro.
Da qui, nuove polemiche, con in “pole position”, il sindaco di Bianco, Aldo Canturi, che intervenendo, ha definito la possibile votazione di Geppo Femia, con il suo neo ingresso ad AssoComuni «Un’offesa per i sindaci».
Tempestiva la replica del sindaco di Locri, Giovanni Calabrese «Apprezzo il tuo disimpegno – ha detto rivolgendosi a De Leo- nel proporre Geppo Femia; inoltre, dispiacciono le parole di Canturi nei confronti del sindaco di Marina di Gioiosa Ionica e dei sindaci tutti. Quanto hai detto – ha constatato – è una emerita sciocchezza, la più grossa rispetto a tutto quello che hai detto in questi anni nella storia della tua presenza all’Assemblea dei Sindaci. Con questo atteggiamento – ha tuonato il primo cittadino di Locri – si sta scrivendo la parola fine all’associazione dei Comuni della Locride, questo è il necrologio dell’assemblea che oggi, esce distrutta.»
Dal canto suo, anche il sindaco di Monasterace, appellandosi ai sindaci presenti, ha chiesto di non essere messo ai voti «Non intendo essere votato – ha dichiarato – in queste condizioni, questa è la mia linea, la mia coerenza, non posso perdere dignità in questa querelle. Non credo che sia questo il modo di concludere la mia esperienza politica».
Superata questa fase di stallo, si è poi arrivati alla terza e ultima votazione, raggiungendo il quorum, con 17 voti a favore di Caterina Belcastro (6 per De Leo, 8 schede bianche e 1 nulla), divenendo così neo presidente di AssoComuni, prima donna a rivestire tale incarico.
VIDEO CON ALCUNI MOMENTI SALIENTI DELL’ASSEMBLEA
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