Video con gli interventi iniziali dei cittadini e dell’Ing. Bruno Gualtieri
Egr. Direttore,
il consiglio comunale di oggi avrebbe dovuto essere aperto agli interventi esterni è invece si è tentato di contenerlo dentro paratie stagne di contingentamento dei tempi d’intervento e limiti di rappresentatività (un solo rappresentante ad associazione e tentativo di non far intervenire i singoli cittadini in proprio). Tentato. In realtà nonostante gli sforzi poco composti del Presidente dell’assemblea, la forza dirompente delle idee ha rotto ogni argine e sono venuti fuori cristallini i veri motivi per i quali quello sfregio alle ambizioni di sviluppo della Locride, quell’offesa alla salute dei cittadini che si chiama TMB, deve essere delocalizzato. Non vi è alternativa, non vi sono ragioni sostenibili in favore della tesi contraria.
Ma questo è il risultato finale della partecipata discussione, in realtà in circa 3 ore di seduta sono emersi numerosi fatti eclatanti, sui quali è opportuno porre l’accento per ragioni squisitamente politiche.
Aldilà delle schermaglie verbali è emerso infatti che alcuni consiglieri di minoranza hanno inteso sposare la linea attendista (Quinto Fabio Massimo ha insegnato bene!) del Sindaco, mentre almeno due consiglieri di maggioranza si sono chiaramente espressi in favore della delocalizzazione dell’impianto. Nonostante ciò il Sindaco, nel suo intervento conclusivo, ha continuato ad insistere nella sua linea attendista (ma in attesa di che?), ignorando i mal di pancia della sua maggioranza, forse più vicina alla gente. Certo, da questo a parlare di crisi ce ne corre, comunque è un dato che dovrebbe indurre a riflettere, perchè quando si pensa che in consiglio si possa agire con la forza, con i diktat, viene sempre fuori quel piccolo seme di democrazia che risiede in ognuno di noi. C’è bisogno di convincere non di vincere le resistenze. Ma questo un politico di lungo corso che non si fa ubriacare dal temporaneo successo lo dovrebbe sapere bene. O forse si conta di governare recuperando pezzi “esterni”, proprio come sta succedendo ed è successo tante volte in Parlamento. Ci si augura che la politica dello scambio non appartenga a tutti quei giovani consiglieri che per la prima volta calcano la scena.
E a proposito chi lo ha detto che la disastrosa collocazione dell’impianto in quella zona sia una scelta ineluttabile (l’impianto da lì non si può spostare recita il main stream delle menti piccole)? E’ ineluttabile se non si agisce in base ad una idea ferma e lineare del domani, di quello che va fatto, programmato e si agisce facendosi condizionare dagli eventi temporanei, dai ricattucci, dalle spinte emotive, dalle facili ma di breve durata soluzioni.
Per concludere, a seguito della relazione tecnica dell’Ing. Gualtieri della Regione, emerge che addirittura c’è la possibilità che il previsto ampliamento non venga realizzato perché non più in linea con il piano di gestione dei rifiuti che non prevede più la realizzazione di nuovi TMB considerati superati e, sempre nel corso della seduta è venuta fuori la rabbia a stento contenuta dei residenti di C/da San Leo, che raccolgono quotidianamente i frutti avvelenati dell’impianto.
Tutto questo (e non è poco!) avrebbe dovuto indurre ad un pronunciamento chiaro dei membri del consiglio sul punto, ogni cittadino avrebbe meritato di sapere se il singolo consigliere è a favore o contrario all’impianto e invece il Consiglio è stato sciolto senza nulla di fatto. Così, una chiaccherata fra amici al bar.
E l’atteggiamento della maggioranza, tutta PD, che stavolta si è vista compatta nella necessità di NON votare, ricorda chiaramente le giravolte a livello nazionale per sostenere il Governo dei Migliori che poi tanto migliori non sono, anzi.
Siderno, i cittadini sidernesi non meritano tutto questo, meritano chiarezza e soprattutto un ambiente salubre dove vivere, dove le nuove generazioni possano scegliere di vivere e non lo debbano fare per destino.
Fratelli d’Italia
Circolo “Tradizione e Innovazione”
Siderno