di Antonio Cosimo Pio Trimboli *
Siamo di fronte all’ennesima criticità nell’espletamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, una situazione intollerabile ed insostenibile sia per i cittadini che per gli operai della società ed è difficile dire se lo scotto maggiore sia quello pagato dei cittadini, che nonostante paghino i tributi in misura sempre maggiore non vedono espletato un servizio di qualità, oppure quello pagato dagli operai che nonostante cerchino in ogni modo di sopperire alle varie problematiche per garantire un minimo di continuità nell’erogazione del servizio non vedono l’ombra di uno stipendio da mesi.
Ritengo che l’unica misura da adottare sia l’internalizzazione di tale servizio, che rappresenterebbe un notevole passo in avanti in termini di socialità (assicurata regolarità nella remunerazione degli operai), efficienza, economicità (notevole risparmio economico), qualità del servizio e impiego ottimale di risorse pubbliche.
Tale ipotesi si potrebbe concretizzare mediante le cosiddette società in house, ossia società di diritto privato, solitamente costituite sotto forma di società di capitali, che però lavorano come braccio operativo di un ente pubblico, una sorta di articolazione che agisce nell’interesse dell’ente statale, che le controlla come se fossero proprie.
Non sussistendo tra l’Ente Locale e la società un rapporto di alterità sostanziale, ma solo formale, tale per cui si giustifica l’affidamento diretto, senza previa gara, evitando l’avvio di una procedura di evidenza pubblica proprio in ragione della natura “interna” della società pubblica. Non si tratterebbe quindi di un effettiva esternalizzazione ma di una forma di autoproduzione o, comunque, di erogazione di servizi pubblici direttamente
ad opera dell’Amministrazione, attraverso strumenti propri (in house providing), con piena legittimità di dare esecuzione a interi comparti di servizi e prestazioni.
SI INIZI A RIFLETTERE SU QUESTA POSSIBILITÀ!
*: consigliere comunale