di Antonella Scabellone
SIDERNO- Una storia che si ripete, e sempre in occasione della Festa della Repubblica. Anche l’anno scorso, e sempre il due giugno, mentre la città era distratta dai festeggiamenti istituzionali, era salito, intrufolandosi nel palazzo municipale, fino all’ultimo piano e, arrampicatosi sul tetto, aveva minacciato di buttarsi di sotto.
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Anche in quella occasione furono i carabinieri della locale stazione a convincerlo a desistere dall’insano gesto e i commissari straordinari a tranquillizzarlo promettendogli che avrebbero valutato la sua difficile situazione. Ma, evidentemente, ad oggi, Antonio Guttà, disoccupato 62 enne di Siderno Superiore, i suoi problemi non li ha risolti, ed ecco che la scena si ripete, con lo stesso copione e, fortunatamente, ancora una volta, con lo stesso finale. Fondamentale questa volta l’intervento del maresciallo Luigi Zeccardo e del commissario Francesco Tarricone.
Similitudini a parte tra i due episodi, quello di quest’anno e quello del giugno 2013, quello che è accaduto fa riflettere sul malessere, e sul profondo disagio, che può colpire chi si trova in una condizione di indigenza, tanto da arrivare a credere che sia meglio togliersi la vita che continuare a vivere senza lavoro.