di Gianluca Albanese (foto d’archivio di Enzo Lacopo)
SIDERNO – Prosegue la lotta del comitato “Sì alla Casa della Salute” che anche questa domenica, a partire dalle ore 10 terrà un presidio davanti all’ex Ospedale di Siderno.
Una protesta che in tre mesi ha attirato l’attenzione dei media nazionali (in primis il programma di RaiTre “Presa diretta”) e il sostegno molti rappresentanti politici regionali, della Commissione Straordinaria al governo cittadino e del Vescovo della diocesi di Locri Gerace Francesco Oliva, le cui parole vengono riportate nell’incipit della nota stampa diffusa dagli organizzatori Sasà Albanese e Francesco Martino.
“E’ una mobilitazione giusta che deve continuare finché il diritto alla salute non viene garantito”.
“E noi – scrivono nella notacontinuiamo aspettando risposte concrete.
E mentre aspettiamo tanti cittadini continuano a dissanguarsi o a morire per mancanza di servizi.
Il diritto alla salute non può essere merce di scambio, né può essere sacrificato sull’altare di interessi privati o della incompetenza di chi è chiamato a dare risposte.
Noi continuiamo la nostra lotta perché, con dignità, riteniamo di essere persone libere e non siamo più disposti a subire l’ignavia delle istituzioni né l’arroganza di speculatori che dal disastro sanitario hanno tratto un enorme vantaggio economico.
Sono molte le cose da fare per avere una sanità efficiente, serve tempo per migliorare l’offerta sanitaria ma, sono tante le cose che si possono fare subito.
Ma per smuovere l’apatia dei burocrati serve la denuncia, serve la mobilitazione, per questo noi ci siamo mobilitati ed invitiamo tutti ad essere con noi perché insieme si vince, da soli si perde.
Chiediamo il rispetto dei nostri diritti, non chiediamo favori a nessuno.
Abbiamo delle proposte da fare per ridefinire i servizi e le prestazioni di cui la sanità della Locride deve garantire a tutti i cittadini, coordinando l’ospedale di Locri, la Casa della Salute di Siderno e l’ex ospedale di Gerace, ove – conclude la nota – attivare una struttura per anziani (RSA)”.