di Gianluca Albanese – immagini e video di Enzo Lacopo © 2018
SIDERNO – Mario Congiusta non c’è più. Il padre-coraggio, simbolo della lotta alla ‘ndrangheta a seguito del barbaro omicidio del figlio Gianluca, dopo aver combattuto mille battaglie per la legalità e per una giustizia vera, e non quella che purtroppo gli è stata negata (tanto che ancora oggi non c’è una persona condannata in via definitiva per quel terribile fatto di sangue), ha perso la lotta contro il male incurabile che da qualche tempo lo aveva colpito ed è morto oggi pomeriggio nella sua abitazione di Siderno.
Ci manca già. Ci manca la sua figura esile ed elegante che eravamo soliti incontrare sul corso di Siderno. Ci manca il suo coraggio di metterci il nome e la faccia contro quella malapianta che imperversa non solo dalle nostre parti.
Ci mancano le sue battaglie a viso aperto per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni a tutela della memoria delle vittime innocenti di mafia e dei loro familiari. Ci manca il suo impegno politico e sociale.
Quanti ricordi legati alle sue battaglie…dal maggiolone giallo parcheggiato davanti al tribunale di Locri in occasione di una delle tante manifestazioni, al suo impegno nella onlus appositamente creata e intitolata proprio al figlio, alla parentesi politica culminata con una candidatura alle elezioni un paio di lustri fa, al volontariato nella cura del decoro urbano della sua Siderno.
Un bellissimo ritratto, tra i tanti libri dedicati a lui e alle sue battaglie di giustizia e civiltà, è quello fatto da Roberta Mani e Roberto Rossi in “Avamposto, storie di giornalisti minacciati”, in cui veniva descritto come “Un uomo dal garbo aristocratico”.
Ci piace immaginarlo ora, viaggiare speditamente verso il paradiso dei Giusti con la sua amata barca a vela, riabbracciare il figlio perduto troppo presto e magari – perchè no – trovare nella Giustizia Divina tutto quello che la giustizia terrena gli ha sempre negato. Fino all’ultimo.
Riposa in pace, Mario.
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