SIDERNO – Grazie è quello che mi sento di dire a chi ha condiviso con me questa splendida esperienza. Una campagna elettorale difficile e complessa ma con risvolti umani indimenticabili.
Si è creata una connessione tra donne e uomini che hanno lavorato fianco a fianco, dove nessuno si è risparmiato mettendo a disposizione tempo, passione, voglia ed energia. Esiste un corpo militante straordinario e una rete di quadri che in quest’ultimo mese si è caricato sulle spalle la responsabilità di dare il meglio nella peggiore campagna elettorale della storia repubblicana.
Un particolare Grazie a tutti coloro che hanno creduto nel nostro progetto sostenendoci con il voto: un voto a cuore libero. Sicuramente, ora è tempo di riflessioni e confronti necessari a tracciare la strada da percorrere per costruire una sinistra plurale e progressista che sappia guardare al futuro.
Una sinistra che torni ad essere connessa al territorio, che dia risposte concrete alle domande, che sia tra i cittadini e con i cittadini. Una sinistra aperta alla società, senza complessi, senza remore, che non guardi al passato ma che sia pronta alle nuove sfide che ci aspettano indicando un percorso da seguire, con una prospettiva a medio e lungo termine, e partendo da una base solida.
Insomma, una sinistra che sappia coniugare i suoi valori imprescindibili con l’oggi. Credo sia finito il tempo di abusare della buona fede dei militanti, dei cittadini e del Popolo tutto.
Credo sia finito il tempo di raccontare un paese irreale dove, mentre il governo taglia nastri o inaugura questa quell’ opera strategica, i cittadini devono fare i conti tutti i giorni con i problemi di sempre: lavoro, sanità, trasporti, inquinamento. Questa è una società ripiegata su se stessa che non vede un futuro migliore ma solo un presente difficile; una società che non si sente rappresentata politicamente. Credo sia finito il tempo di programmare un futuro asettico e fuori contesto in luoghi lontani e distanti dalle problematiche urgenti di un territorio. Credo sia giunto il momento di un vero, forte e chiaro cambiamento che passi dalle strategie agli uomini, senza paura, senza se e senza ma, e che abbia come unico obiettivo la dignità dell’uomo.
Occorre, quindi, una riflessione approfondita e occorre continuare nel nostro lavoro per una sinistra vera, progressista, inclusiva che tuteli la dignità di ognuno, che promuova lo sviluppo delle varie zone e che ponga l’attenzione sulla questione meridionale: il tutto senza false promesse e falsi populismi. E’ tempo di tornare da dove siamo partiti: dalla nostra gente e dall’idea di un futuro migliore per tutti e non per pochi.
Rita Commisso