RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Ti conosco mascherina.
Lo stile è quello tipico, stavolta frutto di più mani, di chi, privo di argomentazioni politiche, denigra l’avversario. Stile che ben conosciamo.
Sulle calunnie più volte ho risposto e non credo di dover annoiare chi legge con ripetizioni. Se qualche lettore avrà interesse potrà andare a rivedere i miei “pezzi” sulla mia incompatibilità di funzioni o quelli miei e del Dott. Cataldo sul presunto voto di favore. In essi fra l’altro si noterà che lo stile che contraddistingue il Movimento VOLO (a proposito non “Il Volo”, non siamo i cantanti), è precipuamente politico. Noi, se non raramente, non facciamo nomi nei nostri “pezzi”, contestiamo le azioni politiche, o almeno quelle che hanno una parvenza di essere tali, anche se poi non lo sono.
Sono così democratico da arrivare a capire la necessità di riproporre fesserie in assenza di veri motivi di replica, quello che però non tollero è il travisamento dei fatti e l’abuso della cultura.
Quanto al travisamento dei fatti, devo dire in primo luogo che i “pezzi giornalistici” non solo bisogna saperli scrivere ma anche leggere. Se si fosse letto con attenzione quanto precedentemente scritto, infatti, si sarebbe capito che, utilizzando l’arma dell’ironia si voleva evidenziare una vera e propria contraddizione in termini, cioè quella di un consigliere di maggioranza che sottoscrive una interrogazione della minoranza.
Sollecitavo quindi il consigliere a prendere posizione certa, sgombrando così il campo dalle illazioni che vi fossero accordi sottobanco, illazioni che circolano apertamente. E la cosa fra l’altro era già stata messa in rilievo il giorno prima dalla Gazzetta del Sud, con un articolo di Aristide Bava. Come mai a questo non si è replicato?
Non ricordo poi la presenza del consigliere De Leo, di sinistra, agli incontri tenuti dal centrodestra con i vertici di Forza Italia. Come possa quindi esprimere un giudizio, tra l’altro completamente errato e che dimostra pochezza intellettuale, sulla mia condotta in quell’ambito, è cosa che mi sfugge, a meno che, da figurante, non riporti voci di altri.
Tutti, infine, possono citare Shakespeare, pochi realmente lo conoscono (io personalmente credo di averlo letto quasi tutto). Allora, per evitare “abuso di cultura” dirotto su un autore più vicino a noi e dico: “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti”.
Credevo che il consigliere De Leo fosse un volto, non una maschera. Credevo e voglio crederlo ancora.
Giuseppe Caruso – VOLO