di Emanuela Alvaro
SIDERNO – 17 mesi senza stipendio. Ancora una volta i dipendenti della “Siderno Ambiente”, società titolare del rapporto di concessione per la costruzione e gestione dell’impianto di depurazione consortile presente a Siderno, fanno notizia e sempre per lo stesso motivo. E tutti a meravigliarsi di come sia possibile, dimenticando che da anni questa situazione si ripresenta in modo costante.
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Anni nel corso dei quali i signori Antonio Dolissi e Giuseppe Sansalone hanno messo in atto una serie di proteste affinché la loro situazione potesse migliorare. Sono arrivati più volte anche ad incatenarsi al cancello dello stabilimento, per vedere garantiti i propri diritti e, nonostante questo, e la meraviglia di molti per la situazione che ciclicamente si viene a creare, il problema si ripresenta sostanzialmente con le stesse modalità.
Non si comprende più se questi operai siano uno strumento della società per la quale lavorano, per percepire dai Comuni quanto dovuto o siano loro stessi che, esasperati, chiedono aiuto in qualsiasi modo per avere garantito il diritto di percepire uno stipendio a fronte di un lavoro che, comunque, portano avanti.
I Comuni non pagano per il servizio, la società non percepisce quanto dovuto per la gestione del depuratore e, come se fosse normale, non assolve a saldare quanto dovuto ai dipendenti. In questo caso sempre loro in prima linea, i due operai che, in tanti anni, le hanno provate tutte, combattendo ogni giorno per ottenere un proprio diritto. Lavorare, nonostante la precarietà e in molte occasioni privi anche dell’essenziale per farlo in sicurezza e, per essenziale, si intende i guanti di lattice, tutto e solo per vedersi corrispondere lo stipendio pattuito. Una realtà che ti porta anche a perdere la voglia di continuare in quello che, da sempre, è il proprio lavoro.
17 mesi senza stipendio in attesa della determina che sembra il Comune di Siderno stia procedendo a fare a favore della società “Siderno Ambiente”. Una determina della quale non si conosce l’importo, anche se ai diretti interessati è stata data conferma, lunedì scorso, che si stia procedendo in tal senso.
Nel frattempo questi due operai vanno avanti in attesa che qualcosa possa cambiare, che le promesse di arrivare a saldare almeno parte della somma complessiva siano reali. Promesse che già prima del periodo pasquale gli erano state fatte, poi senza risultati concreti.