di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
SIDERNO – Una delegazione del comitato cittadino per l’emergenza rifiuti, domani mattina, giovedì 20 giugno, busserà alla porta della commissione straordinaria al vertice del Comune di Siderno per esporre ai commissari quattro priorità fondamentali scaturite dalla lunga riunione che ha avuto luogo questa sera all’Ymca, iniziata intorno alle 19,30 e conclusa dopo le 22.
Sollecitare il ripristino dello scarico prioritario all’impianto di San Leo per i rifiuti del comune di Siderno; fare avviare prima possibile la raccolta differenziata cosiddetta “di prossimità” frutto dell’accordo con Locride Ambiente di qualche giorno fa, in virtù del quale, un paio di giorni alla settimana, la società mista che ha in appalto il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, raccoglierà la spazzatura “differenziata” in determinate aree della città; predisporre una denuncia anche sotto forma di “class action” per il danno ambientale subito da una comunità da troppo tempo alle prese con l’accumulo indiscriminato di rifiuti nelle proprie strade con la situazione che si è ulteriormente acuita con le altissime temperature di questi giorni; supportare l’azione dell’unico consigliere regionale della Locride, ovvero Pietro Crinò, nella fase di rimodulazione del sistema regionale di smaltimento dei rifiuti, affinchè si tenga nella debita considerazione la difficile situazione del nostro comprensorio. La sintesi della serata, sofferta perchè frutto di una discussione i cui toni a volte sono finiti sopra le righe, è davvero il massimo che si è potuto ottenere. I membri del comitato, del resto, sanno bene che il problema è di dimensione regionale, ma essendo parte di una comunità che ospita un impianto di separazione e trattamento dei rifiuti, che dopo l’ordinanza emergenziale che ha contemplato la cosiddetta “trasferenza” si è trasformata in una vera e propria discarica di rifiuti “tal quali” senza più alcuna garanzia sulle conseguenze dell’impatto ambientale di tale decisione, vogliono almeno che Siderno non subisca, oltre al danno dell’accumulo di rifiuti nelle proprie strade, la beffa di dover subire le lunghe attese per poter scaricare i rifiuti, alla stregua di un comune qualsiasi. E del resto, per come sono andate le cose, quella raggiunta era l’unica sintesi possibile. Troppo plurale la partecipazione all’assise per raggiungere obiettivi diversi. Troppi quaderni di doglianza esposti a fronte di poche soluzioni sostenibili ipotizzate. E allora va bene così. Almeno per ora. Con l’azione del comitato che si farà ancora più stringente per fare sentire la propria pressione, il proprio fiato sul collo ai commissari, avendo ben presente che i primi interlocutori di un soggetto collettivo e spontaneo come un comitato sono proprio loro. E se l’idea di adire le vie legali contro i responsabili dell’attuale emergenza rifiuti ha riscosso i maggiori consensi, prima di arrivare alla sintesi, sono pochi, tra i numerosi interventi registrati, quelli che hanno offerto un contributo fattivo alla discussione, sebbene tutti gli intervenuti abbiano posto questioni di assoluta importanza. E allora, Paolo Guarnaccia ha detto che «Il problema dei rifiuti è arrivato a un punto che nemmeno chi sta nei palazzi della Regione sa come risolvere. Vergognoso l’utilizzo dell’impianto di Siderno come discarica e non come impianto di trattamento. Oggi dobbiamo far sentire questo grido fuori dalla Calabria perché se resta in Calabra moriremo in mezzo ai rifiuti. Ancora stiamo aspettando i conti di Locride Ambiente se si può fare la differenziata stradale con sessanta cassonetti gratuiti. Il problema dei rifiuti è scoppiato nelle mani di Pugliano perché il problema non è locale, ma nazionale. Fra pochi giorni cadrà pure Roccella». Previsioni quasi apocalittiche le sue, che hanno alimentato la convinzione della necessità di un’azione eclatante e immediata. Un’idea sposata dalla stessa leader del comitato Anna Romeo, secondo la quale già domattina era necessario portare migliaia di persone a palazzo di Città per mettere pressione ai commissari. Poi è prevalsa la linea del dialogo e della delegazione ristretta che chiederà l’incontro già domattina. Già, perchè – e questo è il dato che induce maggiore pessimismo – nessuno ha certezze sulla capacità di mobilitazione della popolazione sidernese in tempi brevi. Si rischia, insomma, il flop, come fu cinque anni fa quando si organizzò una manifestazione a difesa dell’allora ospedale cittadino che si rivelò un fallimento. Altri segnali, poi, non inducono all’ottimismo. Prima fra tutte l’assenza di un’amministrazione democraticamente eletta. Il caso della vicina Locri, con l’impegno massimale del sindaco Calabrese e soprattutto dell’assessore al ramo Passafaro che sta dando i suoi frutti, è un esempio lampante di quanto sia sempre meglio avere un’amministrazione di eletti. Qui no. Qui ci sono i commissari, che come ha detto il consigliere regionale Pietro Crinò «Non saranno mai in grado di impegnarsi per la propria comunità come un’amministrazione di gente eletta dal popolo. Lo dimostra il fatto – ha proseguito il consigliere regionale presente in aula – che quando c’era l’amministrazione comunale a Casignana, dalla discarica non c’erano fuoriuscite di percolato come invece ci sono adesso sul torrente Rambotta che scarica in mare, anche se nessuno, compreso il comitato “no discarica” sembra accorgersene». Una considerazione che ha dato la stura a un vivace battibecco tra lo stesso Crinò è il grillino Dino Audino. Altro dato non incoraggiante è costituito dalla mancata compattezza delle forze politiche presenti nel territorio cittadino. A parte l’Udc (presente coi dirigenti Brullo e Catalano), Siderno Libera (c’erano Siciliano, Guarnaccia, Caccamo, Argirò e Barbarello) e i 5stelle Errigo e Audino, le altre presenze latitavano o sono apparse più a titolo personale, come quelle dei Democratici Messineo, Multari e Venuto, mentre il Pdl era completamente assente. Non è mancata nemmeno qualche frecciata di Anna Romeo alla Consulta delle Associazioni, rappresentata dal presidente Mario Diano e da Decio Tortora, quando l’avvocatessa ha accusato le associazioni cittadine di essersi sostanzialmente chiuse al dialogo. Era presente anche il presidente di Locride Ambiente Gianni Gerace, che ha detto a chiare lettere che la madre di tutte le priorità è restituire a Siderno il diritto di prelazione del conferimento in discarica, oltre che realizzare prima possibile l’idea di “differenziata di prossimità” già discussa con i commissari. Poi, però, la sintesi si è trovata, e va dato atto a Mario Diano di aver indicato le quattro priorità che domattina di buon ora il comitato presenterà alla triade commissariale in municipio. Non rimane, dunque, che attendere gli sviluppi dell’incontro.
Ecco un momento della riunione ripreso dal nostro Enzo Lacopo:
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