di Antonella Scabellone
SIDERNO- “La statua di San Francesco verrà rimossa solo se sarà necessario. Nei prossimi giorni un equipe di tecnici ne valuterà la stabilità e si prenderanno le decisioni più opportune nell’ interesse della sicurezza collettiva e della tutela del patrimonio artistico e culturale della città”.
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E’, il vice-prefetto Francesco Tarricone, commissario straordinario del Comune di Siderno a dichiaralo, intervenuto per chiarire la querelle nata intorno al monumento dello scultore Giuseppe Correale, ubicato nel lato sud del lungomare, in un tratto letteralmente flagellato dalle mareggiate dello scorso fine settimana. L’allarme della cittadinanza è scoppiato ieri pomeriggio quando alcuni operai comunali hanno transennato la statua montando intorno dei ponteggi tanto che da più parti si era sparsa la voce che si stesse procedendo a rimuovere uno dei simboli più significativi di Siderno. Invero, a pochi metri dal monumento, a causa della violenza del mare in tempesta, si è formata una vera e propria voragine che fa temere per l’integrità della scultura; tuttavia,da parte della famiglia Correale, sono arrivate rassicurazioni in quanto, è stato detto,” all’epoca in cui venne eretta la statua si studiò minuziosamente la sua collocazione in modo che la stessa potesse resistere anche alle più violente mareggiate”. Come spiega infatti Francesco, figlio del compianto scultore, sotto la base della colonna su cui si erge il San Francesco vi è un ancoraggio in cemento armato di sei metri per cui non vi è al momento alcun pericolo di cedimento. Nel dubbio comunque, il vice prefetto Tarricone ha chiesto l’intervento del comando provinciale dei vigili del fuoco che ha già effettuato un primo sopralluogo e che nei prossimi giorni si dovrebbe incontrare con i tecnici comunali e i progettisti della struttura per decidere il dà farsi. Ad ogni modo, se mai la statua dovesse essere rimossa per motivi di sicurezza, non dovrebbe essere difficile trovarle una collocazione provvisoria. Il parroco di Portosalvo, don Cornelio Femia, si è già detto disponibile a custodirla. Ma si cercherà in tutti i modi di fare si che il San Francesco rimanga al suo posto, anche perché non sarebbe facile ricollocarlo allo stesso modo di come fece all’epoca il suo autore che, coadiuvato dall’ impresa Leonetti, lavorò giorno e notte per dare la sistemazione ideale alla sua creatura, studiando nei minimi particolari posizione e angolazione,praticamente perfette, e curando ogni dettaglio, fino a reperire personalmente le pietre dell’aiuola sottostante e l’erbetta che venne piantata da lui stesso intorno.