di Gianluca Albanese
SIDERNO – Come prevedibile, l’argomento relativo all’ipotesi di alienazione della piscina recentemente acquisita al patrimonio del Comune di Siderno ha scaldato gli animi nella seduta di consiglio comunale convocata per questa mattina dal presidente Paolo Fragomeni, infiammando la dialettica all’interno del civico consesso.
L’argomento è stato introdotto dall’assessore al Bilancio Gianni Lanzafame, figlio del compianto Paolo, l’ex sindaco di Siderno scomparso qualche giorno fa, al quale l’assemblea cittadina, in apertura dei lavori, ha tributato un minuto di raccoglimento.
«La piscina comunale – ha detto l’assessore Lanzafame – rientra dopo il rogito notarile dello scorso mese di luglio, nella piena disponibilità, proprietà e possesso da parte dell’Ente e oggi l’argomento che la riguarda viene trattato non nel piano delle alienazioni degli immobili comunali, ma in quello delle valorizzazioni».
Il tema, trattato nell’ambito della discussione degli atti propedeutici all’approvazione del bilancio di previsione 2018 e di quello relativo al triennio 2018/2010, denominato “Piano delle valorizzazioni e delle alienazioni degli immobili comunali” è stato approfondito dallo stesso Lanzafame, che ha aggiunto che «Al momento ci sono tre possibilità riguardanti il futuro della struttura: la prima, che obiettivamente è la più improbabile, visto lo stato di dissesto finanziario dell’Ente, sarebbe quella di una gestione in proprio da parte del Comune; la seconda ipotesi riguarderebbe la cessione in affitto o gestione della struttura; la terza eventualità, riguarda invece, la vendita dell’impianto, il cui valore stimato da un’apposita perizia si aggira attorno ai 3.700.000 euro. Per ora – ha proseguito l’assessore – c’è solo una manifestazione d’interesse e se qualcuno dovesse comprarla, i proventi che si andrebbero a incassare sarebbero devoluti per il rifacimento del manto stradale nei punti della città che più degli altri necessitano di interventi».
Una dichiarazione che ha dato la stura a un lungo dibattito, in cui il consigliere del Pd Carlo Fuda ha proposto, tra l’altro, l’istituzione di una commissione consiliare ad hoc, aperta alla partecipazione delle forze dell’ordine, per decidere sul futuro della piscina comunale, mentre il capogruppo di Forza Italia Pietro Sgarlato ha ricordato le ragioni che lo hanno indotto a diffidare la presidenza del consiglio dopo la precedente convocazione del civico consesso, inizialmente prevista per otto giorni fa, stigmatizzando la condotta del presidente del consiglio comunale Fragomeni e del segretario generale Criaco. Dopo i chiarimenti di Paolo Fragomeni, il consigliere Sgarlato ha aggiunto che «Ci sono ancora troppi dubbi sulla destinazione futura di molti beni indicati nel piano delle valorizzazioni e degli immobili comunali, tra cui la stessa piscina, l’area della stazione di servizio “Esso” e di quella prospiciente lo stadio comunale». E se il consigliere del Pci Antonio Sgambelluri ha preannunciato il voto contrario sul punto «Perché non c’è sufficiente chiarezza», la capogruppo del Pd Mariateresa Fragomeni ha rincarato la dose, associandosi alle lamentele palesate da Sgarlato sulle ragioni che hanno determinato il rinvio della convocazione del Consiglio («In tre anni di amministrazione Fuda – ha detto – succede sempre la stessa cosa, segno che a lavare la testa all’asino si perde l’acqua insieme al sapone, tanto che ci sentiamo presi in giro ed esigiamo rispetto»), mentre i consiglieri di maggioranza Oppedisano e Figliomeni hanno difeso le ragioni del piano di valorizzazione e alienazione degli immobili, definendolo corretto e frutto di attente valutazioni da parte dell’amministrazione comunale.
E se l’assessore Lanzafame ha ricordato che «E’ il Consiglio che dovrà decidere il futuro della piscina», il capogruppo forzista Sgarlato ha dichiarato che «Sappiamo benissimo che fine farà la piscina e pure chi la comprerà, ed è inutile che l’assessore Lanzafame parli oggi di valorizzazione: la trattativa per l’alienazione è già a buon punto», facendo sobbalzare la capogruppo democrat Mariateresa Fragomeni, che ha chiesto che venga riformulato il deliberato sul punto».
Il sindaco Pietro Fuda, a chiusura della discussione, si è detto favorevole all’istituzione di una commissione consiliare ad hoc (iniziativa su cui il consigliere Sgarlato ha manifestato le proprie perplessità) aggiungendo che la fase di alienazione dell’area della stazione di servizio Esso è inserita nel quadro di un lungo e complesso iter burocratico che si trascina da diversi anni «La domanda da fare – ha detto il primo cittadino – è “Come mai non si è venduta prima?”. Grazie all’impegno di questa amministrazione – ha proseguito – siamo riusciti a individuare il titolare, la cui identità ci è stata resa nota dal Ministero alle Attività Produttive, perché vigeva la gestione giudiziaria dell’impianto. Abbiamo ricevuto la manifestazione d’interesse su quell’area da parte di una società che eroga energia per mezzi a trazione elettrica e ci stiamo adoperando perché la trattativa vada a buon fine. Anche per la cessione in gestione della piscina, il Coni nazionale ha dato l’ok al bando: di sicuro non la può gestire direttamente il Comune».
Alla fine, il punto è passato col voto favorevole della maggioranza, e quello contrario dei gruppi di Pd, Forza Italia e Pci, così come i punti successivi, come il piano triennale delle opere pubbliche (tra le quali l’assessore Lanzafame ha citato i lavori di rifacimento del lungomare, il project financing per il rifacimento della pubblica illuminazione, la riqualificazione dell’area del teatro, alcuni impianti sportivi e il rifacimento del manto stradale «Ma soprattutto – ha detto Lanzafame – la bonifica della discarica di Time Bianche e la messa in sicurezza degli edifici scolastici “Michele Bello”, Gonia e Casanova», mentre sul fabbisogno del personale Lanzafame ha confermato che «La pianta organica è sottodimensionata in tutti i settori». Idem per la nota di aggiornamento del DUP, col consigliere Sgarlato che, a proposito dei dati snocciolati dall’assessore sulla raccolta differenziata, ha ammonito i presenti sul fatto che «I dati relativi agli utenti iscritti a ruolo sono sbagliati ed è inutile fare proclami; la stessa relazione propedeutica alla determinazione delle tariffe TARI non risulta attendibile, perchè costruita su ipotetiche percentuali di raccolta differenziata non ancora raggiunte».
Dopodiché sono stati discussi alcuni emendamenti al bilancio di previsione. In particolare, il gruppo di Forza Italia ha proposto una riduzione del 30% delle indennità di carica di scindo e assessori, dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali e delle missioni del sindaco, per finanziare con ulteriori 50.000 euro i contributi a persone disagiate.
Mentre scriviamo – sono da poco trascorse le 16 – la discussione sul bilancio è ancora in corso.