di Emanuela Alvaro
SIDERNO – A poche ore dall’inizio del consiglio comunale aperto per discutere sulle problematiche ambientali e sanitarie che si protraggono da troppo tempo nella cittadina, forse qualche riflessione è d’obbligo.
Nella Locride, ma a voler ampliare il discorso, nella regione, si ha la netta sensazione che ad occuparsi di questi argomenti siano sempre di più soggetti poco titolati a farlo, per tutta una serie di ragioni, non ultima la competenza professionale acquisita negli anni, prima dedicati allo studio specifico e poi riferiti a quelli lavorativi.
Affermazione questa che, per non essere fraintesa e strumentalizzata va accompagnata da una precisazione: è giusto e sacrosanto protestare e porre l’attenzione su questioni che devono trovare una soluzione, ma i modi per farlo possono essere differenti e, per chi scrive, l’arroganza e la scarsa padronanza degli argomenti trattati non sono le strade giuste per ottenere dei risultati.
La Regione Calabria ha competenza in ambito sanitario ed ambientale, ma sembra non aver messo in campo gli strumenti necessari e, quelli che ci sono, lavorano in modo depotenziato, per dare risposte valide in questi ambiti.
Una regione che non si è dotata del registro epidemiologico mai potrà comprendere come determinati situazioni, come quelle presenti a Siderno, vadano ad influire sulla salute dei cittadini. Uno strumento che, in base ai dati raccolti dalle Asp dislocate sul territorio e in base alle patologie riscontrate e frequenti, renderebbe la sanità più fruibile e pronta a rispondere alle esigenze dei pazienti, dotandosi di centri specializzati.
Ora ci si chiede perché questo non sia mai stato fatto, portando la spesa sanitaria a dei costi importanti e poco sostenibili soprattutto in riferimento a quanti, non trovando riscontri validi in Calabria, si fanno curare in altre regioni, la cosiddetta “migrazione sanitaria”.
Non avere il registro epidemiologico comporta per la Regione Calabria un altro problema, i calabresi non potranno mai consultare lo storico di ciò che accaduto a livello sanitario nel proprio territorio, Siderno lo sa benissimo, per capire l’evolversi di determinate situazioni.
Solo per saperlo il registro epidemiologico dovrebbe essere istituito per legge in ogni regione perché così si può, con l’incrocio dei dati, razionalizzare la spesa sanitaria, forse il modo più efficace per farlo, ed essere tempestivi nella lotta alle malattie.