di Giuseppe Caruso*
SIDERNO – L’isola che non c’è. Verrebbe da dire, per raggiungere l’isola ecologica di Siderno “seconda stella a destra e poi dritti fino al mattino” perché oggi è l’unico modo per raggiungerla.
Il 27 dicembre un comunicato stampa dell’Amministrazione comunale annunciava con rullo di tamburi che l’isola ecologica era stata aperta perché funzionante e dettava gli orari durante i quali se ne poteva usufruire. Questo in esecuzione di una precedente delibera di giunta. Addirittura indicava una “app” scaricabile da Google o da Play store nella quale si potevano trovare le indicazioni dettagliate per il conferimento.
Tutto fumo, approssimazione, fandonie. Stasera il responsabile di settore ha placidamente dichiarato che l’isola ecologica è chiusa, è sempre stata chiusa. E non solo per la inadeguatezza delle strutture, come ha più volte ben rilevato l’Osservatorio cittadino, ma anche perché non vi è personale incaricato. Non è stata fatta la gara di appalto per fornire il servizio, né addirittura vi è un preventivo di spesa!
Sono già stati spesi, se non sbaglio, 185000,00 euro per la realizzazione dell’impianto e non è funzionante. Però lo si spaccia come tale.
A questo punto è lecito chiedersi a che gioco si stia giocando.
O meglio, io lo conosco bene il gioco. E’ quello dei proclami altisonanti, dei milioni di euro, del lungomare del futuro, del lago della diga navigabile, di Babbo Natale e della befana.
Dell’isola che non c’è.
*: movimento “VOLO”