di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Domenico Gattuso candidato a governatore regionale con “L’Altra Calabria” insieme a Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, per parlare a quanti non si ritrovano in un centrosinistra che ben poco ha mantenuto degli ideali storici.
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Pino Scarpelli, Nicola Limoncino e Antonio Sgambelluri rispettivamente segretario regionale, segretario provinciale e segretario del circolo sidernese di Rifondazione comunista, nell’introdurre i lavori hanno evidenziato la poca passione di cui questa campagna elettorale è caratterizzata, parametro che non fa altro che confermare la disaffezione pressoché totale dei cittadini nei confronti di una politica che non li rappresenta più. «Avremmo potuto scegliere altre strade e come hanno fatto in molti trovare una collocazione diversa, ma abbiamo pensato che fosse quanto mai opportuno dare la possibilità a chi veramente vuole votare a sinistra di poterlo fare. L’Altra Calabria – ha affermato Limoncino – è l’unica alternativa vera».
Dopo la presentazione alla sala della candidata a consigliere regionale, Maria Carmela Monteleone, Domenico Gattuso, utilizzando il “noi”, al posto dell’io, perché tutti si devono considerare parte di un progetto, ha fatto presente ai convenuti che gli altri schieramenti, pur parlando di rinnovamento, hanno puntato su molti dei quali hanno avuto un ruolo rispetto a quanto accaduto in Calabria negli ultimi anni.
«Noi la prima cosa che diciamo – ha affermato Gattuso – è che questa gente non è più credibile. Noi proponiamo un progetto politico di qualità e proposte d’avanguardia con respiro Europeo. Tutti contenuti di un programma costruito sul territorio. Oliverio così come Ferro e D’Ascola non parlano di programmi, sono solo personaggi schizofrenici che non amano il confronto. Noi la battaglia per la ferrovia la facciamo da anni e c’è chi se ne accorge solo adesso. C’è gente che non vota da anni e rivolgendosi a noi inizia a dire questa volta si voterà. Noi non ci fermeremo al 23 novembre perché il nostro punto di partenza sono le risorse e non l’assistenzialismo. Solo risanando – ha proseguito il candidato a governatore della Calabria – possiamo dare una speranza, creando posti di lavoro. Condurremo una battaglia grazie alla quale far tornare quelli che sono dovuti andare via con una visione della Calabria in chiave euro – mediterranea».
Elezioni calabresi le quali, come sottolineato da Paolo Ferrero, sono caratterizzate dal fatto che si dia per scontata la vittoria del centrosinistra per il suicidio del centrodestra. Una condizione anche nazionale.
«Tutta una parte del centrodestra è saltato sul carrozzone del presunto vincitore, ma in Calabria ci troviamo di fronte più che ad una competizione elettorale per vedere chi vinci e come a conclusione ci si spartirà le cariche. Ma mi chiedo – ha evidenziato Ferrero – se tutto questo riguarda la vita dei calabresi e le difficoltà quotidiane. Riguarda solo la spartizione del potere e soprattutto, all’indomani delle elezioni, ci sarà ancora una sinistra? E se la situazione è questa in Calabria, non diversa si presenta l’Italia e l’Europa. L’enorme scontro tra destra e sinistra ormai è rappresentato solo a teatro. Siamo in crisi dal 2008 con una ripresa che non arriva, ma questo perché si continua a togliere i soldi dalle tasche degli italiani».