di Gianluca Albanese
SIDERNO – Nove voti contrari e otto favorevoli. La discussione sulla proposta del gruppo del Pd di trasmettere in diretta streaming sul sito ufficiale del Comune di Siderno le sedute del consiglio comunale, spacca il civico consesso a metà. Ed è un’occasione persa. Sia ben chiaro: la questione dibattuta questa sera nella sala delle adunanze del palazzo di Città non rientra tra le priorità di un’amministrazione comunale che sta facendo di tutto per uscire dal dissesto, e questo è chiaro a tutti, anche – crediamo – ai proponenti. Ma investe un principio fondamentale come quello della trasparenza dell’attività amministrativa, e della massima fruibilità dei lavori della massima assise cittadina, e proprio per questo avrebbe dovuto incontrare – a nostro avviso – la massima condivisione. La questione, dunque, non è dirimente, ma di principio. E invece no. I maggiori azionisti della sempre più risicata maggioranza consigliare, ovvero i gruppi di Fattore Comune e del Centro Democratico (quest’ultimo senza il consigliere Vincenzo De Leo, che ancora una volta ha dimostrato di tenere una posizione autonoma rispetto ai colleghi della compagine) sono rimasti sostanzialmente arroccati sulle proprie posizioni di inizio del dibattito, anche quando il sindaco Fuda, nel suo intervento, ha detto di non essere pregiudizialmente contrario alla diretta streaming delle sedute consiliari, subordinandola soltanto alla preventiva elezione dei comitati di quartiere, prevista entro la fine del mese di marzo.
E non è servita a nulla, nemmeno l’inedita veste di mediatore del consigliere di centrodestra Pietro Sgarlato, che ha proposto, nel suo intervento, di votare a favore della proposta del gruppo democrat, rinviando a sessanta giorni l’inizio della trasmissione in diretta streaming delle sedute consiliari.
I FATTI
Dopo la discussione sul primo punto all’ordine del giorno, più di metodo che di merito, come vedremo più avanti, il capogruppo del Pd Mariateresa Fragomeni ha illustrato i contenuti della proposta del suo gruppo, spiegando che «Il principio della trasparenza dei lavori istituzionali era uno dei punti forti del programma elettorale del sindaco Fuda, anche se col passare dei mesi abbiamo preso le distanze dall’amministrazione comunale – ha detto la Fragomeni – riteniamo giusto che tutti i consiglieri si pronuncino a favore della diretta streaming dei lavori consiliari, altrimenti il gruppo del Pd lo farà con i mezzi propri».
Dopo qualche attimo di esitazione, ha preso la parola il capogruppo di Fattore Comune Rita Commisso, che ha parlato di «Proposta suggestiva ma inutile, visto che appare improntata sulla spettacolarizzazione e personalizzazione della politica, che finirebbe per diventare vetrina di illazioni e diffamazione. Non è con una webcam che si avvicinano i cittadini alla politica locale – ha continuato la Commisso – dato che le sedute sono già registrate e successivamente trascritte e ogni cittadino attento alla vita politica locale può fare istanza di accesso agli atti. Meglio puntare sulla partecipazione attiva dei cittadini ai comitati di quartiere, che partiranno a breve».
Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo del Centro Democratico Giuseppe Figliomeni, che ha puntato anch’esso sui comitati di quartiere, e ha detto che «La diretta streaming allontanerebbe i cittadini dalla sede istituzionale».
Davanti ai circa cinquanta spettatori della seduta, Vincenzo De Leo si è detto «Scioccato dalle argomentazioni addotte dalla capogruppo di Fattore Comune. Ormai – ha proseguito il consigliere De Leo – si discute solo della diatriba tra i gruppi di Pd e Fattore Comune, quando invece ritengo giusto che sia data la possibilità a chi non sta bene o ha altre oggettive condizioni di impossibilità di seguire i consigli comunali».
Idem per i consiglieri Cataldo (Volo), Ruso (Pd) e Sgambelluri del Pci, che nonostante la propria matrice ideologica, ha rilanciato proponendo di inserire degli spot pubblicitari all’interno delle dirette streaming «In modo che ci siano anche degli introiti per le casse dell’Ente».
Duro, durissimo l’intervento di Pietro Sgarlato, che ha detto che «Così facendo, i gruppi di Fattore Comune e Centro Democratico non vogliono fare vedere che sia in Consiglio che in Giunta c’è chi viene solo a scaldare la sedia e lo scontro tra Fattore Comune e Partito Democratico impedisce a questa amministrazione di decollare per colpa di obiettivi personali dei rispettivi leader. Ecco perché oggi sarà decisivo il voto del sindaco».
Nella sua replica, Mariateresa Fragomeni ha detto che «Chi vota contro sconfessa una parte importante del programma elettorale della coalizione che ha vinto le elezioni nel 2015. Hanno solo paura – ha rincarato la dose – delle magre figure politiche che la maggioranza fa durante i consigli comunali».
Il sindaco Pietro Fuda, dal canto suo, ha dimostrato grande capacità di mediazione, proponendo la sintesi accennata in precedenza, nel corso di un breve ma significativo intervento che proponiamo alla vostra visione integrale.
E quando il consigliere di Fattore Comune Peppe Oppedisano ha detto che «Si è trattato di una mera proposta da parte del Pd, priva di un regolamento attrattivo e quindi senza valore sostanziale, per questo votiamo contro», il consigliere De Leo ha detto che «Questo non rappresenta un’anomalia, semmai – ha proseguito – è anomalo che punti come il precedente, vengano portati al voto in consiglio comunale senza un preventivo passaggio in commissione».
Alla fine, hanno votato a favore i gruppi di Pd, Volo, Centrodestra e Pci, mentre il voto favorevole è stato espresso da Fattore Comune e Centro Democratico.
In precedenza, la maggioranza più il consigliere Sgambelluri hanno votato a favore del regolamento di rottamazione delle cartelle di Equitalia in vista della sua liquidazione, che riguardano essenzialmente, come ha spiegato in aula la nuova responsabile dei tributi dottoressa Spadaro, le ingiunzioni fiscali (strumento diverso dalle cartelle passate a Equitalia, visto che vengono emesse direttamente dai Comuni) relative ai tributi dell’anno 2012, che come espressamente chiarito dall’Organismo Straordinario di Liquidazione, che ha competenza per i tributi fino al 2012, stante la dichiarazione di dissesto, non sono soggetti a rateizzazione, ma, così facendo, fanno venire meno le sanzioni aggiuntive ma impongono il pagamento in un’unica soluzione dei tributi esatti.
E se l’intervento della funzionaria è servito a dirimere le perplessità dei consiglieri intervenuti, rimane la contestazione relativa al mancato passaggio in commissione della discussione sull’argomento. Lapidario il commento del consigliere De Leo che ha detto che «Le teste pensanti in questa maggioranza non vanno bene».