di Gianluca Albanese (foto e video di Enzo Lacopo)
SIDERNO – «La mafia è uno strumento di conservazione del potere attraverso la violenza privata e di capitalizzazione della violenza stessa, collocandosi a metà strada tra rendita e mercato. Il suo modello non è l’intraprendenza dell’imprenditore, ma il parassitismo del barone». E’ il famigerato fenomeno criminale nella definizione dell’ex parlamentare, ora docente all’università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli Isaia Sales, ospite d’eccezione della terza serata della rassegna sugli autori meridionalisti promossa dal Comune di Siderno, con la collaborazione dell’associazione “Amici del Libro e della Biblioteca”, della libreria “Calliope-Mondadori bookstore” e dello spazio culturale “MAG. La ladra di libri”, che ha avuto luogo venerdì sera nella sala convegni del Grand Hotel President di Siderno.
Nel presentare i suoi ultimi libri “Storia dell’Italia mafiosa” (2015, Rubbettino) e “Le mafie nell’economia globale” (2017, Guida editore) Sales ha tracciato prima un approfondito, originale, illuminante profilo storico della mafia, nata nell’Ottocento grazie alla capacità di insinuarsi nel vuoto istituzionale lasciato dalla fine formale del feudalesimo in Sicilia, Campania e Calabria, e dalla non ancora realizzata entrata in un sistema di produzione capitalista propriamente detto.
I tesi di Sales sono pietre miliari dello studio e dell’analisi delle mafie, non solo dal punto di vista storico, ma anche sotto il profilo dell’analisi economica, in cui recitano un ruolo da protagoniste, producendo ricchezza ma limitando lo sviluppo dei territori, attraverso un modus operandi denominato dall’autore “keynesismo criminale”, ovvero economia che è contro la legge dello Stato ma non contro le leggi di mercato, favorito dalla porosità e dall’opacità dell’economia finanziaria.
Ha introdotto i lavori la giornalista Maria Teresa D’Agostino, coordinatrice della rassegna, quindi è stato dato spazio al saluto istituzionale del sindaco di Siderno Pietro Fuda, da sempre grande estimatore di Sales e principale promotore della rassegna e a quello di Cosimo Pellegrino, presidente di ALB.
Dopodiché l’autore ha risposto alle domande dello scrivente, intervenuto nella veste di moderatore, chiarendo molti aspetti trattati nei libri, tra cui la caduta degli “idola” del familismo amorale e dell’omertà (di stretta derivazione dalle cosiddette “teorie culturiste”) e sulla necessità di recupero, da parte dello Stato, di quel ruolo di credibilità e autorevolezza, troppo spesso minato da un rapporto di reciproca convenienza con la mafia, dai tempi del cosiddetto “metodo Maniscalco” a quelli della cosiddetta “Trattativa Stato-mafia” trattata proprio nel giorno della storica sentenza che per molti ha decretato la fine della “Seconda Repubblica”.
E così, dopo aver chiarito che non esiste alcuna correlazione tra il brigantaggio e la mafia, e dopo aver ricordato che il primo comune sciolto per infiltrazioni mafiose è stato quello di Reggio Calabria nel 1869, stimolato dall’intervento del direttore editoriale del settimanale “Riviera” Ilario Ammendolia, Sales ha risposto alle domande degli intervenuti al dibattito, tra cui Piero Schirripa e Mimmo Panetta.
Prima della chiusura della serata, dopo la quale ha firmato decine e decine di copie acquistate dal numeroso pubblico presente, Sales non ha risparmiato una critica all’attuale legge che prevede lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose «Che – ha detto – ha esaurito la sua funzione iniziale e non ha affatto risolto il problema, anzi, se è possibile lo ha ulteriormente acuito, visti i numerosi casi di recidiva. E poi – ha aggiunto – i commissari che si insediano non hanno poteri speciali. Semmai, servirebbe un ulteriore sostegno ai sindaci evitando di privare le comunità di una propria rappresentanza elettiva».
Davvero una serata di altissimo livello, quella di venerdì, che ha permesso ai presenti di approfondire un tema troppo spesso trattato con superficialità, approssimazione e stereotipi.
Il prossimo appuntamento della rassegna è previsto per sabato 28 aprile alle 18 alla biblioteca comunale di Siderno, quando interverrà Simone Oggionni, coautore, insieme a Roberto Gramiccia, del saggio “Le parole rubate. Contro-dizionario per la Sinistra” (2018, Mimesis), che grande interesse sta destando in tutto quel mondo della sinistra rimasto privo, negli ultimi anni, di riferimenti culturali chiari e precisi.
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