RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
SIDERNO – Sull’onda delle critiche innescate dai social, stamattina mi sono recato, con il Consigliere Cataldo alla scuola media G. Pedullà di Siderno e devo dire per una volta che quello che è apparso dal web corrisponde pienamente alla realtà.
Ho trovato i bagni incompleti, con gli operai intenti a sostituire le porte ed una di queste nuove, appena collocata, con la maniglia già rotta; ho trovato punti delle pareti in cui le piastrelle erano scheggiate ed altri in cui mancavano completamente; ho trovato dei tecnici intenti ad attivare le nuove lavagne elettroniche nel mentre in classe vi erano i ragazzi che avrebbero dovuto fare lezione. Ma soprattutto ho trovato un mare di polvere, tipica dei cantieri, cosa che certamente rende insalubre l’ambiente. La scuola è sporca e gli ambienti interni indecorosi.
E’ vero quello che mi è stato detto da qualche insegnante e cioè che certamente la struttura attuale è più sicura di quella ormai abbandonata ed è anche vero che finalmente oggi ho avuto l’impressione di entrare in una vera scuola. Non posso però non rilevare come le condizioni in cui i nostri ragazzi saranno costretti a frequentare la scuola nei prossimi giorni siano veramente intollerabili. Le cose raffazzonate non possono trovare giustificazione in una maggiore sicurezza del plesso (della serie accontentatevi che questo passa il convento!)
Non si poteva aspettare di aver ultimato i lavori prima di trasferire la scuola e ancora di più non si poteva imporre alle ditte appaltatrici di terminarli entro l’inizio dell’anno scolastico? E l’Amministrazione era a conoscenza di tutto ciò ed ha taciuto scientemente e volontariamente o vive nel paese delle meraviglie, dove tutto è bello e buono, basta desiderarlo?
Io non conosco le ragioni di tutto questo. Giorni fa, quando mi era stato riferito non ci ho voluto credere, rassicurato dal fatto che ritenevo una questione di coscienza la tutela dei ragazzi. E invece ho dovuto constatarlo. Quel che succede è grave e non solo per le famiglie che hanno i figli che frequentano l’Istituto in questione ma per tutta la comunità. Quando si agisce in spregio delle più elementari norme di convivenza, norme che tutelano la salute, si crea un danno all’intera collettività e si dimostra ancora una volta il corto respiro dell’Amministrazione di cui vado dicendo ormai da tempo.