RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Nel corso del Consiglio Comunale di Siderno, tenutosi in data 21 Marzo 2016, si è appreso dall’assessore all’ambiente Anna Romeo che presso l’impianto T.m.b. sito in contrada San Leo di Siderno,”la frazione organica, non prima del 2018, dovrebbe essere valorizzata attraverso un bio-digestore anaerobico, ossia una digestione degli scarti organici(scarti di cucina e non altro) in assenza di ossigeno”. Pur considerando tale evenienza alquanto improbabile, visto il nuovo Piano Regionale sui Rifiuti, in cui è previsto per San Leo un revamping per la trasformazione della piattaforma da TMB a “doppio flusso” a TMB a “flusso unico” con bioessiccazione/biostabilizzazione senza quindi prevedere alcun digestore anarerobico, questo Osservatorio Ambientale, in maniera preventiva, si dissocia dall’eventualità di una futura messa in opera di un impianto a biogas. Si ritiene opportuno altresì, esprimere il proprio dissenso per i motivi che troverete enunciati nella lettera allegata alla presente.
Gran parte del materiale prodotto nella lettera, fa riferimento agli studi condotti dall’Associazione Medici per l’Ambiente- I.S.D.E. ITALIA (affiliata all’International Society of Doctors for the Environment, in rapporto consultivo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS e l’UNECOSOC – United Nations Economic and Social Council).
Inoltre, convegni, studi e articoli scientifici sui rischi sanitari e ambientali derivanti dall’ attività di queste centrali non promettono nessuna sicurezza “al di là di ogni ragionevole dubbio”, anzi, mettono in guardia dai danni a medio e lungo termine che potrebbero verificarsi. Esiste tutta una casistica di incidenti che rappresentano pericoli anche nel breve termine.
Pertanto, essendo tante le variabili in gioco, auspichiamo che Lei ed il Consiglio Comunale tutto, nel trattare tale materia, applichino il “principio di precauzione” sancito nel 1992 dalla Convenzione di Rio de Janeiro e inserito nel 1994 nel Trattato dell’Unione Europea « in base al quale un prodotto o un processo produttivo non vanno considerati – come si è fatto finora – pericolosi soltanto dopo che è stato determinato quanti danni ambientali, malattie e morti producono, ma al contrario, possono essere considerati sicuri solo se siamo in grado, al di là di ogni ragionevole dubbio, di escludere che possano presentare rischi rilevanti e irreversibili per l’ambiente e per la salute.»
Per non incorrere nel rischio di “parlare alla luna”, questo Osservatorio Ambientale, in occasione del prossimo Consiglio Comunale aperto, chiede di farsi carico di invitare i seguenti relatori: il biologo Gianni Tamino, professore dell’Università degli Studi di Padova, il dottore Stefano Montanari, esperto di nanopatologie ed il dottore Ferdinando Laghi,referente regionale Calabria per l’Associazione Isde-Medici per l’Ambiente.