di Gianluca Albanese
SIDERNO – Il mistero s’infittisce. Martedì 27 ottobre pomeriggio, tutti (giornalisti, certo, ma anche candidati sindaci e consiglieri) sapevano che una norma del decreto “Ristori” licenziato dal Consiglio dei Ministri disponeva il rinvio alla primavera del 2021 del turno straordinario delle elezioni amministrative previsto per il 22 e 23 novembre.
Poi, la notte appena trascorsa ha svelato un’altra verità: il testo definitivo del decreto, pubblicato in Gazzetta ufficiale ieri non contiene questa norma, alimentando quindi la speranza che, nel nostro caso, le elezioni amministrative a Siderno possano tenersi regolarmente.
I più ottimisti esultano, sulla scorta del principio giuridico dell’ubi legis voluit dixit, ubi noluit tacuit.
Ma sarà proprio così?
In tempi come questi abbiamo imparato che nulla è certo, sicuro, definitivo, durante una pandemia. E benché l’elezione amministrativa attesa da oltre due anni nell’unico centro del comprensorio con popolazione superiore ai 15000 abitanti non sia proprio un fatto trascurabile, ci sono alcune considerazioni che inducono, ancora una volta, a mantenere un atteggiamento molto prudente.
La legge elettorale in vigore nei comuni di una certa entità anagrafica, infatti, non pone limiti alla presentazione del numero delle liste, visto che i seggi nel civico consesso si assegneranno col sistema proporzionale e non col maggioritario in vigore nei piccoli comuni. Una possibilità che anche questa volta a Siderno hanno preso molto sul serio, presentando ben 12 liste e cinque candidati a sindaco. Con una competizione così aperta come quella che si profila, poi, appare improbabile che ci sia un candidato sindaco capace di ottenere al primo turno il 50% più uno dei voti che gli/le permetterebbe di indossare subito la fascia tricolore.
Quindi, si andrebbe a un doppio turno: primo turno il 22 e 23 novembre e ballottaggio dopo due settimane.
Siamo in grado, coi tempi che corrono, di garantire che da qui a cinque settimane si riuscirà a svolgere regolarmente le operazioni di predisposizione delle 20 sezioni elettorali cittadine, di garantire la regolarità del voto evitando il pericolo di assembramenti e, soprattutto, uno spoglio in cui i rappresentanti di lista – 12 per ogni sezione – possano vigilare sulle operazioni di scrutinio?
Francamente, crediamo di no.
E le nostre considerazioni poggiano sulla consapevolezza della delicatezza (e della conseguente incertezza) della situazione attuale. Se i nostri vicini francesi, per bocca del loro presidente Macron, si avviano verso un lockdown nazionale per il mese di novembre, e il nostro Presidente del Consiglio Conte invoca una linea unitaria e condivisa dell’Unione Europea per le decisioni da prendere nelle misure di contenimento della pandemia da CoVid-19, chi si sente di garantire che, a oggi, si potranno svolgere regolarmente le elezioni a Siderno?
Noi no, per dirla con la coppia Vianello-Mondaini d’antan.
Se la circolare del Capo di Gabinetto del Viminale impone alle Pubbliche Amministrazioni di disporre orari di ingresso differenziati nei luoghi di lavoro per diluire i flussi di mobilità determinati da esigenze lavorative, al fine di ridurre la concentrazione di persone nelle diverse fasce orarie della giornata, come possiamo immaginare un impegno straordinario e massimale di una macchina burocratica già di per sé sottodimensionata come quella del Comune di Siderno, per due week-end tra la fine di novembre e nella prima metà di dicembre, da impegnare nelle operazioni di voto e in tutte le attività ad esse correlate, come il rilascio di certificati elettorali durante il voto e la trasmissione dei risultati in Prefettura?
Fatichiamo a immaginarlo.
Non per fare le cassandre, ma in situazioni come quelle di un’elezione comunale molto sentita e partecipata come quella di Siderno, i rischi di contagio sono altissimi. Per chi ci lavora, per gli elettori, per i candidati che usano seguire elezioni e spoglio fuori dai seggi facendo la spola coi bar e via discorrendo.
Insomma, la nostra impressione è che arriverà una nuova doccia fredda per chi vorrebbe si votasse a tutti i costi, stante l’incertezza del periodo e la navigazione a vista che, da Palazzo Chigi in giù, l’intero Paese sta attraversando.
Per evitare contagi, focolai e anche potenziali situazioni paradossali, come ad esempio quella di un primo turno elettorale svolto regolarmente ma per il quale è necessario un ballottaggio che però non può avere luogo perché nel frattempo un nuovo Dpcm ha imposto norme ancora più restrittive di quelle attualmente in vigore.
Ovviamente, vorremmo tanto essere smentiti e poter andare al voto (e successivamente informare i nostri lettori sulle operazioni di spoglio) con la massima tranquillità e una situazione da rischio di contagio azzerato. Ma abbiamo smesso da tempo di credere alla befana.
E allora siamo pronti a metterci l’anima in pace e a un supplemento di pazienza pur di salvaguardare la salute di chi ci sta accanto, anche se l’ultimo documento ufficiale pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Siderno sul tema elezioni amministrative è una delibera della Commissione Straordinaria datata 27 ottobre, che assegna gli spazi destinati alla propaganda elettorale diretta.